Pd: parte il Congresso. Renzi favorito nella sfida per la segreteria

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(askanews) – Roma, 11 ott – Inizia oggi, con la formale presentazione delle candidature accompagnate dai documenti programmatici, la corsa verso il Congresso del Pd che si terra’ l’8 dicembre in coincidenza con le primarie per la scelta del segretario. I candidati sono quattro: Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi. Hanno ottemperato alla raccolta delle firme necessarie all’ufficializzazione delle candidature: 1.500-2.000 in almeno cinque regioni, o in alternativa 100 firme di componenti dell’Assemblea nazionale. Guglielmo Epifani, il segretario di transizione dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani, ha detto ieri a ”Otto e mezzo” su La7 che e’ ”contento di passare la mano per dimostrare cos’e’ il Pd, mentre altri non avrebbero accettato di mettersi da parte”. Polemiche incrociate tra i candidati intanto sull’uso del database sugli iscritti al Pd. Cuperlo precisa che il database e’ stato usato solo per inviare mail e sms ai parlamentari del partito. E’ Renzi, nonostante sia penalizzato dall’ordine alfabetico con cui vengono indicati i candidati alla segreteria, a godere del favore dei pronostici. Un assaggio delle potenzialita’ del sindaco di Firenze lo si e’ avuto con la raccolta delle firme di sostegno tra i parlamentari piddini: oltre 200. Tra loro, ex bersaniani o non allineati (Alessia Morani, Alessia Rotta, Vanna Iori), oltre 80 di AreaDem (la corrente di Dario Franceschini), il senatore ex dalemiano Nicola Latorre, i veltroniani Vinicio Peluffo e Walter Verini, i lettiani Francesco Sanna e Francesco Boccia. Rispetto alle primarie di un anno fa per la premiership del centrosinistra – quelle vinte da Pier Luigi Bersani – Renzi ha sfondato l’area del consenso tra i parlamentari, le segreterie regionali al nord (anche l’Emilia Romagna e’ con lui) e al sud. Ed e’ molto popolare nella base del partito. Questa volta la rincorsa del sindaco di Firenze inizia da Bari, dove domani alle 16 ha dato appuntamento per l’avvio della campagna congressuale alla Fiera del Levante. A introdurre la manifestazione sara’ Michele Emiliano, sindaco della citta’, ormai da considerarsi renziano convinto. Da Bari, Renzi lancera’ anche la sua ipotesi di riforma della legge elettorale. Per questo ha chiesto al renziano Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, di sospendere il polemico sciopero della fame contro i ritardi nel mettere all’ordine del giorno il confronto sulle norme elettorali. ”Le iniziative di Renzi poggeranno – dicono i suoi collaboratori – sulla concretezza di chi proviene dalle esperienze amministrative nelle citta’ e nelle regioni. Dopo Bari, si va in Trentino”. A differenza di un anno fa – continuano – ”a votare potranno partecipare tutti, proprio tutti coloro che vogliono dare un contributo”. Luca Lotti e Maria Elena Boschi stanno organizzando la ”Leopolda due” che si terra’ a Firenze dal 25 al 27 ottobre. In quella sede Renzi esporra’ le sue idee per il rinnovamento del Pd. ”Non e’ vero che a me il partito non interessa. La questione e’ quale modello di partito. Utilizzero’ i piu’ bravi e non i piu’ fedeli per superare il correntismo”, ha ripetuto piu’ volte in questi giorni. E ieri sera, in una intervista al Tg3, ha confermato la sua intenzione di ricandidarsi a primo cittadino di Firenze ”perche’ se il segretario del partito puo’ farlo un parlamentare italiano o europeo puo’ farlo pure un sindaco”. Gli anti-Renzi parlano dell’antica vocazione italica, che vale pure nel caso del Pd, a salire sul carro dei vincitori. Beppe Fioroni, che dovrebbe schierarsi ufficialmente con Cuperlo, e’ arrivato a dichiarare che ”il renzismo e’ il berlusconismo postumo”. Rosy Bindi ha deciso di non indicare un candidato. Con Cuperlo sono schierati i bersaniani e i dalemiani che contano sull’orgoglio degli ex Democratici di sinistra e sulle idee piu’ strutturate e tradizionali verso la politica del loro candidato, sensibile all’identita’ di una moderna sinistra per risalire nei consensi che in alcuni sondaggi interni li vedono inchiodati al 20%. E con Renzi c’e’ l’ex dc Franco Marini. Per Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, ”e’ ora di sfatare il luogo comune secondo cui chi sta con Renzi sta con l’innovazione e chi sta con Cuperlo con la nostalgia. Non e’ cosi’, noi non siamo nostalgici, noi crediamo nell’uguaglianza, nel non superamento del conflitto tra lavoro e impresa. E non crediamo nel presidenzialismo”. Cuperlo si dice convinto che il Congresso puo’ riservare delle sorprese a proprio favore: ”Deve ricollocare il progetto Pd nel futuro della societa’ italiana”. A coordinare la sua campagna per le primarie sara’ Patrizio Mecacci, segretario del Pd a Firenze. Contromossa di Renzi: il proprio coordinatore organizzativo sara’ Stefano Bonaccini, segretario del Pd in Emilia Romagna, ex bersaniano. Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo, che ha gia’ vinto i congressi di Circolo in Basilicata, sua regione d’origine, punta sull’ identita’ di sinistra da non scolorire del Pd e sulla collocazione senza ulteriori indugi nel Partito del socialismo europeo (Pse) e nell’ Internazionale socialista (ma anche Renzi vuole un Pd collocato nel Pse). Civati, che non ha votato la scorsa settimana la fiducia al governo Letta, si ritaglia lo spazio piu’ a sinistra tra i quattro candidati: attenzione ai nuovi movimenti, al rapporto con Sel di Nichi Vendola, alle nuove generazioni di militanti piddini che hanno occupato i Circoli quando e’ fallito l’obiettivo di eleggere Romano Prodi al Quirinale. Un libro uscito di recente che raccoglie le sue idee politiche s’intitola ”Non mi adeguo”. Il discorso che terra’ domani Renzi a Bari e’ atteso con curiosita’ anche a palazzo Chigi, dopo che il sindaco di Firenze ha affermato: ”Con me segretario del Pd, il governo di Letta sara’ piu’ forte”. Ma il premier sa bene che in caso di crisi delle larghe intese e di voto anticipato Renzi sarebbe il suo piu’ accreditato competitor nelle primarie per la premiership del centrosinistra. gar/sam/