Femminicidio: tema al centro della Giornata di lotta allo ‘Stigma’

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(askanews) – Roma, 10 ott – Sara’ dedicata al femminicidio edalla poverta’ la seconda Giornata Nazionale di Lotta alloStigma che si celebra il 19 ottobre prossimo a Genova.

Eliminare pregiudizi e forme di esclusione sociale compresequelle legate alla malattia mentale e’ l’obiettivo dell’AltaScuola Italiana di Lotta allo Stigma (A.S.I.L.S.) checoncentra quest’anno la sua analisi sulle esperienze diesclusione ed emarginazione che oggi caratterizzano lasocieta’ italiana e si manifestano attraverso fenomeni qualifemminicidio e poverta’. La ”cultura dello scarto”,prodotta dalla globalizzazione economica, con tutte le suedrammatiche conseguenze individuali e di genere sara’ oggettodi riflessione nel convegno di Genova dove autorevoliesponenti della psichiatria dialogheranno con il mondo dellavoro, della cultura e dell’associazionismo. L’A.S.I.L.S vuole stimolare una riflessione sulla necessita’di non ascrivere lo stigma alla sola patologia psichiatrica,individuandone la natura trasversale.

Proprio per educare all’inclusione, l’A.S.I.L.S, nel mese dimaggio, organizzera’ un evento formativo a Parma checoinvolgera’ cinquanta partecipanti di diversa estrazione(insegnanti, giornalisti, impiegati, professionisti) perrealizzare un percorso finalizzato a incidere sugliatteggiamenti personali e professionali attraverso lacontaminazione come strumento informativo e formativo.

Dall’inizio della crisi sono praticamente raddoppiati (+99%)gli italiani che si trovano in una condizione di poverta’assoluta ed oggi sono 4,81 milioni coloro che non hanno unadisponibilita’ economica sufficiente neanche ad acquistarebeni e servizi essenziali per vivere. E’ quanto emerge da unaanalisi della Coldiretti che fotografa la realta’ del Paese,in base ai dati Istat relativi agli ultimi 5 anni segnatidalla crisi. Il deterioramento della condizionesocioeconomica ha prodotto un impoverimento su piu’ stratisociali, acuendo la poverta’ delle fasce disagiate e rendendopoveri coloro che avevano delle certezze.

Il declassamento e il conseguente meccanismo di esclusioneproduce vergogna e priva l’individuo della dignita’. L’ombrastigmatizzante impedisce a chi subisce il declassamento dichiedere aiuto e priva i poveri della solidarieta’ materialeed emotiva.

Il femminicidio – 900 le donne uccise dal 2005 al 2012 inItalia secondo dati riportati da Serena Dandini nel libroFerite a Morte (Rizzoli, 2013) – come possibile conseguenzadell’organizzazione sociale al maschile che produceesclusione ed estende le categorie di forza e sopraffazionealla quotidianita’ domestica, diventando in alcuni casiviolenza e omicidio di genere. Tra i dati significativi:l’ordinario profilo del potenziale aggressore e ladifficolta’ della donna nel riconoscersi vittima potenzialedell’assassino.

La necessita’ di analizzare il fenomeno da moltepliciprospettive porta un allargamento del dibattito all’ambitoantropologico, sociologico, piscologico, letterario oltre chepsichiatrico.

Nel corso del convegno ci sara’ anche la scrittrice CatenaFiorello, intervistata dal Prof. Antonino Minervino sullapoverta’ come filo conduttore dei suoi libri e tema centraledell’ultimo romanzo ”Dacci oggi il nostro pane quotidiano”,Rizzoli. L’impostazione del convegno e’ a cura di Paolo Girardi,Presidente dell’ASILS e professore ordinario di psichiatricadell’Universita’ ”La Sapienza” di Roma, AntoninoMinervino, segretario scientifico dell’ASILS, Mario Amore,coordinatore del comitato scientifico dell’ASILS e ProfessoreAssociato in Psichiatria, Direttore Unita’ Operativa e Scuoladi Specializzazione Universita’ di Genova.

Interverranno sul tema fra gli altri: Luigi Ferrannini, PaoloGirardi, Marco Vaggi Deborah Parigi, Maurizio Pompili, lagiornalista del Secolo XIX Silvia Neonato, Emi Bondi, lascrittrice Catena Fiorello, Antonino Minervino,Vicepresidente della SIMP e Direttore del Dipartimento disalute mentale dell’Azienda Istituti Ospitaleri di Cremona,Mario Amore. Tra gli obiettivi dell’associazione: mantenere vival’attenzione sugli sviluppi della ricerca sulla patogenesi,sulle cure, sugli interventi psicosociali, sulla psicoterapiadelle malattie mentali; stemperare, se non far scomparire,quella patina d’inguaribilita’ che da sempre accompagna lasofferenza mentale, fornire precisi punti di orientamento aipazienti, alle loro famiglie e agli operatori della salutementale. Continuare l’azione di lotta allo stigma sottoqualunque forma esso si mostri o faccia sentire la suaazione, verso qualunque forma di discriminazione sociale,etnica, religiosa.

Fin dal 1992 l’OMS ha indicato una data annuale come momentoda dedicare alla salute mentale. Da allora, in piu’ di 100paesi nel mondo, il 10 ottobre si organizzano eventiculturali, scientifici e d’informazione sulla salute mentalee la lotta allo stigma. Lo stigma e’ piu’ evidente in alcune malattie che in altre,come per esempio in quelle mentali, ma questo paradossalmentepuo’ proprio rappresentare il primo stigma su tante altreforme di malattia. L’A.S.I.L.S.si propone di avviare un processo diriconoscimento e di superamento di tutte quelle forme diStigma che ostacolano il processo di salute e benessere ditanti pazienti e dei loro familiari.

com-ram