Governo: Letta, si e’ chiuso un ventennio

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(askanews) – Roma, 7 ott – ”Si e’ chiusa una stagione politica di vent’anni. Si e’ chiusa in modo politico con un confronto molto forte. Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci e’ riuscito perche’ il Parlamento, in sintonia con il Paese, ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perche’ non ho accettato mediazioni”. Lo dichiara il premier Enrico Letta nel corso di una intervista a Skytg24, aggiungendo: ”Non si ricomincia con la tarantella, la pagina e’ stata voltata in modo definitivo. Sono rispettoso del travaglio del Pdl. Alfano ha affermato una leadership forte e marcata: e’ stato sfidato e ha vinto la partita. Ora trovino modi e forme perche’ quello che e’ accaduto non accada piu”’. Il premier ammette poi di ”fidarsi molto dei cinque ministri del Pdl che hanno dimostrato saggezza” e spiega la sua esclamazione ”grande” pronunciata quando Silvio Berlusconi ha annunciato in Senato che avrebbe votato la fiducia: ”Era una battuta ironica, tutto mi sarei aspettato tranne quella giravolta”. Il presidente del Consiglio annuncia alcune scelte programmatiche: ”Nel 2014 i lavoratori italiani avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi per le imprese. La legge di stabilita’ avra’ come cuore la riduzione del cuneo fiscale”. Letta ha intenzione di non recedere: ”Bisogna che in Italia il costo del lavoro scenda. E’ insopportabile il costo attuale del lavoro. La legge di stabilita’ avra’ come cuore la riduzione del cuneo fiscale. Dobbiamo dare soldi in busta paga ai lavoratori e non solo alle imprese”. In agenda un altro impegno ravvicinato: ”Se entro l’autunno non avremo completato il percorso parlamentare della riforma del finanziamento dei partiti, io metto a disposizione lo strumento del decreto legge”. Il presidente del Consiglio ostenta sicurezza: ”Nelle prossime settimane presenteremo una legge di stabilita’ e lavoreremo a mettere ordine nelle aliquote dell’Iva. Lo faremo tenendo conto dei problemi della finanza pubblica”. La prima parte dell’intervista di Letta non piace al vicepremier Angelino Alfano, che pure ha lavorato in sintonia con il premier per ottenere il recente voto di fiducia delle Camere all’esecutivo scontrandosi con Berlusconi. Replica con una nota: ”Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario del Pd. Stiamo lavorando, ciascuno secondo il proprio modo, per l’unita’ del partito e quello e’ per tutti noi l’obiettivo strategico”. Aggiunge il segretario del Pdl: ”Stiamo perseguendo l’ unita’ nella convinzione che non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che puo’ ancora vincere”. Conclude Alfano: ”Dentro questo governo noi stiamo per difendere le nostre idee e i nostri programmi in primo luogo su tasse e giustizia e difendiamo cosi’ tutti i cittadini, le imprese, le famiglie e i giovani. Cosi’ e’ stato e cosi’ continuera’ a essere”. ”I toni liquidatori di Letta nei confronti di Berlusconi non possono essere accettati da nessuno nel nostro partito. Un conto sono la stabilita’ dell’Italia e la transizione nel centrodestra, altro e’ il cinismo che cancella la storia di un leader”, dichiara Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. Protesta Mariastella Gelmini, vice capogruppo alla Camera: ”Trovo gravi, irrispettose e autolesioniste le affermazioni del premier Letta che pare avere troppe certezze. E’ sempre buona regola non entrare mai nelle vicende di un altro partito, in particolare di un alleato di governo. Letta corre troppo. La chiusura dell’epoca berlusconiana e’ evidentemente un suo contraddittorio desiderio”. Prende posizione l’ex ministro Altero Matteoli: ”Trovo le parole del presidente del Consiglio molto gravi. Avra’ pure le sue certezze sulla presunta chiusura dell’epoca berlusconiana e le sue convenienze a pensare cio’ che ha detto. A me pare che corra troppo e che complichi il quadro faticosamente uscito dopo la fiducia”. Giorgia Meloni, capogruppo di Fli alla Camera, scrive in un tweet: ”Caro Letta ”ora e’ forte leadership di Alfano’? Grazie ma i leader del Cdx li sceglie il Cdx con le primarie, non li nomina il Pd”. Nel Pdl si discute anche dell’avvenire del partito. L’ex ministro Raffaele Fitto, che si candida a leader dei ”lealisti” fedeli a Berlusconi e definisce la linea seguita fin qui da Alfano ”subalterna alla sinistra”, chiede l’azzeramento dei gruppi dirigenti del Pdl e l’ apertura di una fase congressuale per legittimare nuovi gruppi dirigenti. Gli risponde Fabrizio Cicchitto: ”Reputo che l’onorevole Fitto voglia interrompere i colloqui e i tentativi di intesa unitaria. Infatti la sua proposta di azzerare tutte le cariche e di andare a un congresso rinchiuderebbe il Pdl in una sorta di sfida all’Ok Corral interna, del tutto autoreferenziale che assorbirebbe tutte le energie del partito in una sorta di permanente duello interno”. gar/cam