Immigrati: vescovo Gibuti, Somali e Eritrei via da guerra e schiavitu’

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(askanews) – Roma, 4 ott – ”I somali scappano da una guerraventennale mentre gli eritrei fuggono dalla dittatura, unadelle piu’ feroci dei nostri giorni, che li costringe a unservizio militare infinito e a uno stato di schiavitu’legalizzato, un paese definito dalle associazioni umanitarieuna prigione a cielo aperto”.

A parlare e’ monsignor Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti eamministratore apostolico di Mogadiscio, che in un’intervistaall’agenzia MISNA commenta la tragedia di Lampedusa. ”i benie le aspirazioni a cui queste persone aspirano non sonoimpossibili da realizzare nei loro paesi ammesso che anchenoi – con le adeguate politiche e pressioni internazionali -favoriamo il diffondersi di pratiche democratiche”, aggiungeil vescovo, secondo il quale ”l’unica risposta a quello chesbrigativamente viene definito ”il problemadell’immigrazione’, ma che spesso nasconde il dramma dipersone in fuga da conflitti e carestie e’ creare condizionidi vita dignitose nei loro paesi”. Nel frattempo, pero’,”bisogna fare in modo di aprire corridoi umanitari chepermettano a queste persone di arrivare legalmente in Europa,senza mettere in pericolo la loro vita”.

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