Governo: M5S, 22 punti irrealizzati, ecco la nostra mozione sfiducia

DIC 1, 1320 -

(askanews) – Roma, 2 ott – I senatori del Movimento 5 Stellepresentano la loro mozione di sfiducia al governo Letta edelencano 22 priorita’ da loro individuate e alle qualil’esecutivo non ha dato risposte, dal reddito di cittadinanzaall’abolizione di Equitalia. Questo il testo: ”In considerazione della estremagravita’ della acutissima e persistente crisieconomico-finanziaria che coinvolge il nostro Paese; valutatala totale inadeguatezza ed incapacita’ del Governo di porrein essere iniziative legislative ed amministrative volte arisolvere i cogenti problemi del Paese, di ordine economico,sociale e concernenti la moralita’ pubblica; registrati imolteplici dissensi politico-programmatici, insiti nelleforze politiche di maggioranza, sfociati nello stallodell’azione di governo e in aperte divergenze di indirizzopolitico e legislativo; preso atto delle reiterate iniziative- di carattere eversivo – assunte dal capo di un partito dimaggioranza e da alcuni ministri che stanno provocandogravissimi conflitti tra poteri dello Stato ed, inparticolare, tra potere legislativo e potere giudiziario;considerato che la credibilita’ del nostro Paese nell’ambitodella Comunita’ internazionale e dell’Unione europea e’caratterizzata da una scarsa affidabilita’ e credibilita’ delGoverno in carica; valutato del tutto improprio ilcoinvolgimento diretto, formale e sostanziale, del Governonell’ambito del procedimento di revisione della Costituzioneattualmente all’esame del Parlamento, volto a scardinare iprincipi fondamentali dell’ordinamento costituzionale come lasua ”rigidita”’ formale e sostanziale; considerando,inoltre, che con i provvedimenti adottati dal Governo dalmaggio 2013 ad oggi: non si e’ introdotto il reddito dicittadinanza; non si sono adottate misure immediate edefficaci per il rilancio della piccola e media impresa; nonsi e’ introdotta una effettiva legislazione anticorruzione;non si e’ ne’ informatizzato ne’ semplificato lo Stato; nonsi e’ abolito alcun finanziamento pubblico ai partitipolitici; non si e’ istituito alcun sistema per verificaregli arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni;non si e’ introdotto alcun nuovo strumento di democraziadiretta, come il referendum popolare confermativo ereferendum popolare abrogativo, senza quorum; non si e’provveduto ad alcuna riduzione delle indennita’ deiparlamentari, ne’ alla riduzione dei costi della politica;non si e’ provveduto a promuovere modifiche ai regolamentiparlamentari, volte ad introdurre l’obbligo di esame di ogniiniziativa legislativa popolare; non si e’ provveduto allariforma del sistema pubblico radiotelevisivo, al fine direnderlo indipendente dal sistema partitico e politico; nonsi e’ seriamente supportata, da parte del Governo, alcunariforma del sistema elettorale vigente; non si e’ provvedutoa fissare a due il numero massimo di mandati elettorali, aqualsiasi livello, che ogni cittadino puo’ essere chiamato aricoprire; non si e’ introdotta alcuna disciplina volta aprevenire e a contrastare il conflitto di interessi; non sisono ripristinati i fondi tagliati alla Sanita’ ed allascuola pubblica; non si e’ provveduto ad alcuna abolizionedei finanziamenti diretti ed indiretti ai giornali; non si e’provveduto a garantire ai cittadini il libero e gratuitoaccesso alle Rete; non si e’ abrogata – in maniera definitiva- l’IMU sulla prima casa; non si sono introdotte misure voltealla piena impignorabilita’ della prima casa; non si e’abolita Equitalia; non si e’ provveduto a ripristinare laformulazione originaria dell’articolo 18 dello Statuto deilavoratori (Legge 300 del 1970); non si e’ abbandonato, invia definitiva, il programma per la produzione e l’acquistodei cacciabombardieri F-35; si e’ pervicacemente perseguitala riorganizzazione geografica della giustizia, determinandoun’azione di desertificazione della presenza dello stato sulterritorio nazionale.

Constatata, infine, la assoluta necessita’ di un rapidosuperamento della emergenza finanziaria del Paese, lanecessita’ di un rilancio dell’economia secondo principi digiustizia ed equita’ sociale, declinabili in base al criteriodella proporzionalita’ contributiva e della progressivita’tributaria; considerato essenziale il perseguimento delprincipio di legalita’ e valutata l’ineludibilita’dell’efficienza del sistema giudiziario per il contrastoprioritario alla criminalita’ organizzata, alla corruzione edall’evasione fiscale e, quindi, per il progressosocio-economico del Paese; auspicando il necessario mutamentodel vigente sistema elettorale, oltre che una drasticadecurtazione dei costi della politica, a partire dalleAssemblee elettive; visto l’articolo 94 della Costituzione;visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato dellaRepubblica; esprime la propria sfiducia al Governo presiedutodall’Onorevole Enrico Letta e lo impegna a rassegnare leproprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato.

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