Governo: Letta respinge dimissioni ministri. Berlusconi dinanzi a bivio

APR 7, 1320 -

(askanews) – Roma, 1 ott – Come nel gioco dell’oca, si torna allacasella di partenza. O quasi. Quasi perche’ se formalmente iministri del Pdl sono di nuovo in carica a tutti gli effetti,alla luce delle dimissioni respinte dal presidente delConsiglio, e’ anche vero che la mossa di Enrico Letta, alungo meditata e giunta al termine di una fitta giornata diincontri, contatti, in ambito governativo e parlamentare, nonfa altro che acuire la spaccatura nel Popolo della Liberta’.

L’obiettivo, non apertamente dichiarato ma sussurrato neivari conciliaboli di giornata, e’ proprio quello di mettereSilvio Berlusconi dinanzi a un bivio. Proseguire con la lineadura, anche a rischio di una sempre piu’ probabile scissioneinterna o fare un passo indietro, rinnegando il ‘no’ allafiducia rimarcato finora con determinazione? In entrambi icasi, alla vigilia del voto di fiducia annunciato dalgoverno, la sensazione e’ che l’ex premier, riunito ancorauna volta a Palazzo Grazioli con i fedelissimi, sia destinatoa pagare in qualche modo pegno. Sempre che il suo veroobiettivo, sin dall’inizio, non sia sempre stato quello dimollare il Pdl alle ormai arcinote ‘colombe’ guidate daAngelino Alfano e dai ministri chiamati ora al reintegro,rifugiandosi nel fortino di una nuova Forza Italia a suaimmagine e somiglianza. Non sembra sbagliare, in ogni caso, Guglielmo Epifani,quando pronostica che ”domani sara’ il giorno dellaverita”’. E passata la nottata, come al solitopotenzialmente foriera di consigli, si vedra’ se Letta avra’davvero la forza di andare avanti fino alla fine del 2014 -percorso delineato e ribadito anche oggi dal Capo delloStato, Giorgio Napolitano – o se Berlusconi, come invitano aconsiderare anche in queste ore gli uomini a lui piu’ vicini,vendera’ cara la pelle e sapra’ tirare ”come sempre” ilconiglio fuori dal cilindro.

L’appuntamento, in diretta tv, e’ per le 9.30, quandoLetta, nell’Aula di Palazzo Madama, chiedera’ un appoggiopieno ai parlamentari che non vogliono far calare il siparioanzitempo sull’esecutivo di larghe intese. Un voto che sara’passato al setaccio, e che potrebbe modificare non poco gliequilibri dell’Assemblea. O far salire lo stesso Letta alColle per presentare, in caso di bocciatura, le inevitabili eirrevocabili dimissioni. Le sue, stavolta.

red/vlm