Governo: Brunetta, allo stato attuale Letta non puo’ chiedere fiducia

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(askanews) – Roma, 1 ott – ”Il presidente del Consiglio, EnricoLetta, ha detto che domani andra’ alle Camere a chiedere lafiducia. Ma costituzionalmente parlando ha ragione oppure no?Su quale governo chiede la fiducia? Su quello ”amputato’dalle dimissioni di 5 ministri? O su un governo ”rimpastato’da nuove nomine?”. E’ quanto si chiede in una nota ilpresidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta. ”E’ bene spiegare come stanno le cose. La Costituzione,all’articolo 92 – prosegue Brunetta -, prevede unadeterminata composizione del governo (presidente delConsiglio e ministri che insieme formano il Consiglio deiministri). Il governo nell’attuale composizione ha ottenutola fiducia delle Camere e tale fiducia e’ presunta esistentefino ad un espresso voto di sfiducia. Il governo puo’,ovviamente spontaneamente dimettersi e puo’ anche compiereuna verifica della fiducia attraverso specifiche votazionifiduciarie. La delicatezza dell’attuale situazione consistenel fatto che il governo si trova ad avere 5 ministridimissionari, alcuni dei quali costituiscono organi necessaridel governo stesso in quanto titolari di dicasteri conportafoglio. Non puo’ pertanto dirsi che il governo (che e’organo ”perfetto’, cioe’ non puo’ tollerare vacanze percontinuare ad essere pienamente in carica) sia perfettamentein grado di funzionare secondo un criterio di normalita’. E’vero che le dimissioni non sono state ancora accettate, ma ilfatto che siano state presentate ha certamente una rilevanzagiuridica (oltre che politica)”. ”Dunque la prima questione che il governo e il presidentedella Repubblica debbono affrontare e’ quella della sorte delgoverno stesso che abbia dei ministri dimissionari. Lasituazione – continua Brunetta – puo’ essere risolta in varimodi: a) con il ritiro delle dimissioni; b) col rigetto delledimissioni (che potrebbero poi essere confermate dalproponente); c) con l’accoglimento delle dimissioni e lanomina dei nuovi ministri; d) con l’accoglimento e ilconferimento dell’incarico di ministro ad interim (per iministri con portafoglio); e) con la presentazione delledimissioni dell’intero governo. Rispetto alla prospettiva disvolgere comunicazioni alle Camere da parte del presidentedel Consiglio, questa non puo’ essere certamente negata. Piu’problematico e’ che il governo chieda una conferma dellafiducia senza chiarire preliminarmente al Parlamento su qualesoluzione in ordine alla propria compagine cio’ debbaavvenire. Astrattamente potrebbe anche aspettare di risolvereil dubbio alla luce del dibattito parlamentare. Ma cio’ chee’ certo e’ che non puo’ chiedere un voto di fiducia prima diaver sciolto il nodo delle dimissioni. Forzare un voto difiducia, senza aver chiarito le proprie intenzioni in ordinealla consistenza strutturale dell’esecutivo, sarebbe unostravolgimento della ratio della votazione. Che e’ quella diconsolidare il rapporto tra uno specifico governo (fatto dapersone fisiche individuate) e uno specifico Parlamento,chiarendo inoltre agli elettori (non a caso si vota perappello nominale) l’esatta natura dei rapporti politici tra idue organi”. ”Puo’ dunque Letta, allo stato attuale, chiedere lafiducia? Sembrerebbe proprio di no. Prima deve risolvere ilrebus delle dimissioni dei suoi ministri, e solo dopo puo’chiedere alle Camere di esprimersi favorevolmente o menorispetto al suo governo. L’alternativa e’ dimettersi”,conclude Brunetta.

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