Governo: si apre week end decisivo. Prosegue braccio di ferro Letta-Pdl

98 , 1318 -

+++Schifani, fiducia lunedi’ per stop aumento Iva – Zanda,chiarimento martedi’, anticipazioni strumentali+++.

.

(askanews) – Roma, 28 set – Si apre un week end decisivo per lesorti del governo dopo il tesissimo consiglio dei ministri diieri sera e l’avvio del chiarimento politico preteso dalpresidente del Consiglio con i suoi partner di maggioranza,ancora fermo al muro contro muro. Come in ogni confronto,ancorche’ durissimo, le diplomazie delle due parti sonoovviamente al lavoro per tentare di offrire qualche chance dimanovra all’esecutivo, ma gli spazi appaiono ancora moltoristretti. Mentre sullo sfondo le preoccupazioni per leconseguenze di questa crisi di governo si allargano, comeconferma la messa in guarda da parte del Fmi, che nonnasconde le possibili conseguenze a livello internazionale diun crisi politica italiana sull’evolversi di una crisieconomica che ha messo a dura prova le economie mondiali.

Il braccio di ferro per mettere nell’angolo l’avversarioprosegue, dunque, con il capogruppo Pdl al Senato, RenatoSchifani che questa mattina propone al premier di anticiparea lunedi’ mattina la richiesta della fiducia al Parlamento(politicamente potrebbe bastare incassare il via libera diuna sola Camera, ndr) per poi convocare immediatamente unconsiglio dei ministri per bloccare l’aumento delle aliquoteIva. Immediata la replica del presidente dei senatori del Pd,Luigi Zanda, che ribadisce come il chiarimento sia gia’ statofissato per martedi’ e liquida come ”strumentale” ognitentativo di accelerazione dei tempi.

Tempi che comunque scandiscono senza elasticita’ i confinidella trattativa: l’aumento delle aliquote Iva e’ statocongelato fino a lunedi’, per scattare a partire da martedi’primo ottobre. E l’Iva e’ solo il primo passo di un pacchettodi provvedimenti volti a riportare nel rispetto dei parametriimposti dalla Ue i bilanci del nostro Paese e a introdurrepassi concreti per avviare il rilancio economico e nonvanificre i tanti sacrifici degli italiani e del Paese.

Il muro contro muro vede contrapposti il capo del governoe il Presidente della Repubblica da un lato, oramai giunti aposizioni inusitatamente perentorie, volte a un definitivochiarimento politico e assunzione di responsabilita’.

Dall’altro Berlusconi a capo del suo partito e del suoelettorato, oltre che dei suoi parlamentari ‘dimissionari’.

Da un lato la bandiera della difesa degli interessi del Paesee del suo rilancio economico, dall’altro quella della difesadei diritti dei cittadini davanti a una giustizia malata. Edietro molto di piu’, le profonde divisioni interne dei duepartiti, il Pd agitato dalle sue correnti, il Pdl messo allestrette dalla scelta ultimativa, ”un errore madornale” perdirla con le parole di Carlo Giovanardi, delle dimissioni dimassa da parlamentari per una difesa senza quartiere delpresidente Silvio Berlusconi. Gli spiragli entro cui cercare una difficile via d’uscita,in un quadro cosi’ radicato, sono quantomai stretti. Acercarli appare soprattutto il Pdl, stretto nella mossa delledimissioni, che non a caso Fabrizio Cicchitto si affanna aricordare essere state consegnate ”nelle mani dei capigrupponon dei presidenti delle due Camere” a sottolineare che nonsi tratta di un passo definitivo. Ieri sera il vicepresidentedella Camera, Maurizio Lupi ha ripetutamente invitato adaspettare ”quello che ci dira’ Letta”, mentre il ministroper le Riforme, Gaetano Quagliariello, il primo a dichiarareapertamente e senza remore la propria contrarieta’ alledimissioni dal Parlamento e la propria disponibilita’ avotare la fiducia al governo Letta, sembra guidare un partitodelle ‘colombe’ che conta ufficialmente solo pochi deputati esenatori ma che ufficiosamente raccoglie consensiestremamente piu’ ampi.

njb