Berlusconi: Pdl minaccia dimissioni in massa. Napolitano, fatto politico inquietante

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(askanews) – Roma, 26 set – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diserta oggi un convegno e invia una lettera in cui spiega che l’impossibilita’ a partecipare all’incontro e’ dovuta al fatto che ”si e’ verificato un fatto politico improvviso e istituzionalmente inquietante cui devo oggi dedicare la mia attenzione”. Il riferimento, ancorche’ non esplicito, e’ alla decisione dei parlamentari Pdl di dimettersi in massa a sostegno di Silvio Berlusconi, come da proposta avanzata da Renato Schifani, capogruppo al Senato: ognuno dei parlamentari apra una riflessione sulla prosecuzione della propria vita politica nel momento in cui a Berlusconi verra’ negato ”il diritto alla giustizia”. Il riferimento e’ al voto sulla decadenza dell’ex premier dal suo ruolo di senatore, fissato il 4 ottobre dalla Giunta per le elezioni del Senato. Non ci sono dettagli su come avverrebbero tecnicamente queste dimissioni: lettere individuali ai presidenti di Camera e Senato, o ai propri capigruppo che poi dovrebbero renderle ufficiali? Nel discorso di ieri sera di Schifani inoltre non c’era alcun riferimento alle dimissioni dei cinque ministri del Pdl. Ma la convocazione della riunione dei parlamentari pidiellini e’ stata sufficiente a far salire la tensione e a far dire agli ambienti del Quirinale che il presidente della Repubblica si riserva di verificare con maggiore esattezza quali siano state le conclusioni dell’assemblea dei parlamentari del Pdl. Berlusconi, nel suo intervento accolto da una standing ovation, ha da parte sua ringraziato i parlamentari del partito dopo aver ricordato che quello in atto e’ il passaggio piu’ difficile della propria vita a causa di ”una sentenza assurda e ingiusta con accuse infamanti”. Il leader del centrodestra ha sottolineato la scelta della rinascita di Forza Italia come primo atto per tornare a ottenere alti consensi elettorali. I sondaggi, ha annunciato, danno attualmente Forza Italia in grado di raggiungere il 36%. Da qui la scelta di ”continuare a resistere”, nonostante il Cavaliere dica di essere convinto di avere tutti contro, a iniziare dai giudici della corrente di Magistratura democratica che guiderebbero ”un’ operazione eversiva per sovvertire lo Stato di diritto”. Berlusconi non ha minacciato crisi di governo e non ha fatto riferimenti all’attivita’ dell’esecutivo. Si e’ limitato a ricordare che ”la sinistra non e’ cambiata dal 1994, sono sempre gli stessi”. Si e’ appreso intanto che il Cavaliere ha cambiato residenza da Milano a Roma, presso palazzo Grazioli, in modo che l’affidamento ai servizi sociali o gli arresti domiciliari – quando diventera’ operativa la condanna a quattro anni per frode fiscale – possa avvenire nella capitale. Intanto il premier Enrico Letta, impegnato a New York nella sessione straordinaria dell’Assemblea delle Nazioni Unite, ha telefonato ad Alfano per chiedergli chiarimenti sull’atteggiamento del Pdl che rischia di minare la stabilita’ politica, ritenuta condizione preliminare per favorire la ripresa economica. Lo hanno riferito fonti di palazzo Chigi, precisando che Letta avrebbe confermato la sua intenzione di non farsi logorare da iniziative e annunci di una parte della maggioranza. E’ prevedibile che al suo ritorno a Roma chieda una verifica sulle intenzioni del Pdl. int/mau