Telecom: passa a Telefonica, il 1* ottobre Letta riferisce alla Camera

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(askanews) – Roma, 24 set – Martedi’ 1 ottobre alle 10.30 il premier Enrico Letta riferira’ nell’Aula della Camera sul caso Telecom. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Non si sa ancora se si trattera’ di una comunicazione o di un’informativa. L’intervento del Premier era stato chiesto in mattinata sia dalla sponda Pdl, sia da quella Pd. ”Sulla vendita di azioni Telco alla societa’ spagnola Telefonica e sul conseguente nuovo assetto di controllo di una delle imprese chiave per lo sviluppo del nostro Paese, Telecom Italia, serve un quadro dettagliato per esprimere qualsiasi giudizio ma e’ evidente che e’ proprio la mancanza di dettagli e di chiarezza che alimenta le preoccupazioni. Per questo chiedo al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di venire in Aula alla Camera dei deputati a illustrare la valutazione e le considerazioni del governo su un’operazione che rientra nelle logiche di mercato, e come tale non e’ stata preannunciata, ma coinvolge da molto vicino tutti gli sforzi e gli investimenti che le imprese e le pubbliche amministrazioni stanno mettendo in campo per affrontare la sfida dell’economia digitale”, aveva affermato in una nota il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta. E preoccupazioni venivano espresse anche dal presidente dei deputati Pd, Roberto Speranza: ”Le notizie su Telecom sono molto preoccupanti perche’ riguardano asset stragici del nostro paese. Chiedo pertanto che il governo venga al piu’ presto a riferire alla Camera circa il futuro di questa azienda”. Si era aggiunta al coro anche Sel: ”Il Governo deve venire immediatamente in Aula a spiegare nel dettaglio i motivi e i criteri dell’accordo raggiunto questa notte su Telecom tra Telco e Telefonica”, ha chiesto il senatore di Sinistra, Ecologia e Liberta’, Luciano Uras, che ha aggiunto: ”Se anche l’ultima grande azienda di comunicazione italiana diventera’ spagnola significa che l’attivita’ produttiva italiana sta andando a picco per effetto di scelte sbagliate di politica economica, i cui effetti abbiamo gia’ visto altrove, in Argentina ad esempio”. In serata, decisione della Conferenza dei capigruppo, che ha ufficialmente chiamato il Presidente del Consiglio a esprimersi sulla vicenda tra una settimana. E’ questa la conseguenza dell’accordo sottoscritto tra la compagnia iberica Telefonica e Generali, Mediobanca e Intesa SanPaolo, tutti soci di Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom. Il disimpegno dei soci italiani era nell’aria da tempo, in ultimo lo stesso, Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, nell’ultima conference call con gli analisti sul futuro di Piazzetta Cuccia in Telco era stao chiaro, ”non ci metteremo piu’ soldi, il nostro obiettivo e’ disinvestire”. E non a caso la quota in Telco era stata svalutata a un prezzo che valutava Telecom 0,53 euro per azione. Anche Generali e Intesa SanPaolo avevano da tempo spiegato che l’avventura in Telecom era destinata ad arrivare al capolinea. L’accordo sottoscritto prevede un graduale disimpegno dei soci italiani da Telco attraverso un primo aumento di capitale di Telco che sara’ sottoscritto interamente da Telefonica per 324 milioni, valutando le azioni Telecom a 1,09 euro contro una quotazione odierna di 0,59 euro. L’aumento di capitale sara’ interamente utilizzato per rimborsare parte del debito di Telco che scendera’ a 700 milioni e sara’ rifinanziato in parte uguali da Mediobanca e Intesa SanPaolo. Dopo il primo aumento di capitale i soci italiani di Telco si diluiranno: Generali scendera’ al 19,32%, Intesa San Paolo al 7,34%, Mediobanca al 7,34%, Telefonica salira’ al 66%. Poi con il secondo aumento di capitale a 117 milioni, Telefonica salira’ al 70% di Telco, con l’opzione di arrivare al 100% da esercitare tra il 15 e 30 giugno 2014 e tra l’1 e il 15 febbraio del 2015. L’opzione potra’ essere esercitata valutando il prezzo delle azioni Telco al valore piu’ alto tra 1,10 euro e la media dei prezzi di chiusura della azioni Telecom registrati nei trenta giorni precedenti l’esercizio dell’opzione. Al momento dell’esercizione dell’opzione, Telefonica riacquistera’ i bond della holding Telco ancora in mano ai soci italiani. Da un punto di vista della governance e’ stato stabilito che il Cda di Telco rimane composto da 10 membri, cinque designati da Telefonica e cinque dai soci italiani. Per quanto riguarda il Cda di Telecom e’ stato deciso che non sara’ inferiore a 13 consiglieri e che, al netto dei consiglieri eletti nella lista di minoranza, i soci italiani avranno la possibilita’ di indicare i primi due nomi della lista proposta da Telco, mentre il resto dei nomi sara’ indicato meta’ dai soci italiani e meta’ da Telefonica.