Governo: Brunetta, Saccomanni chiarisca su spending, debito, coperture

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(askanews) – Roma, 21 set – Il ministro dell’Economia FabrizioSaccomanni deve fare chiarezza su questioni come la speindingreview, l’attacco al debito, i debiti dalla P.A., lecoperture. Lo chiede il capogruppo del Pdl alla Camera,Renato Brunetta.

”Alcune rispettose domande al ministro tecnico Saccomanni- comincia Brunetta – che fine ha fatto la Spending Review?Non ci dica che ”negli ultimi 3 anni c’e’ stata una talecontrazione della spesa pubblica che gli spazi per nuovirisparmi sono sempre piu’ limitati”, perche’ sappiamo tuttiche non e’ cosi’. Anzi, e’ lo stesso ministro a quantificarequesta ”rigida contrazione” della spesa primaria in -1,8%.

Ancora troppo poco. Soprattutto se andiamo a guardare gliEnti locali. Seconda rispettosa domanda: che fine ha fatto inquesto 2013 il piano del suo predecessore Vittorio Grilli,che prevedeva dismissioni del patrimonio pubblico per unpunto di PIL, vale a dire 16 miliardi, all’anno? Terzadomanda tecnica – continua l’ex ministro – ci puo’ dire conesattezza, il ministro Saccomanni, a che punto sono ipagamenti della PA con riferimento ai 10 miliardi di debitiper spese in conto capitale che portano a un aumento di 0,5punti del rapporto deficit/PIL nel 2013? Se quei 10 miliardinon sono stati gia’ tutti erogati, basterebbe sostituirne 2con pagamenti di spese di parte corrente, che non hannoeffetti sul deficit, piuttosto che di spese in contocapitale, e avremmo centrato l’obiettivo del 3%, senzacorrere il rischio di sforare per un misero decimale. Quartarispettosa domanda: abbiamo consegnato 7 proposte dicopertura al presidente del Consiglio, Enrico Letta, senzaricevere alcuna risposta, ne’ direttamente ne’indirettamente. Il ministro Saccomanni puo’ dirci cosa nepensa? Con una buona dose di realismo, ma altrettantonecessaria trasparenza. E’ troppo – domanda Brunetta -chiedere di rispondere a quesiti di questo tipo? Far cadereun governo su un decimale di punto di rapporto deficit/PIL inpiu’ o in meno sarebbe cosa poco comprensibile, sia in Italiasia all’estero. Mentre sarebbe molto piu’ utile un approccioriformatore di medio-lungo periodo, che affronti i problemiin modo strutturale. Piuttosto che sentirsi dire ogni giorno,rassegnati, che non ci sono risorse.Solo le riformestrutturali danno credibilita’ e stabilita’, non l’opacogiorno per giorno”.

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