Pd: Epifani prova a mediare sul Congresso. Renzi ci pensa

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(askanews) – Roma, 20 set – Sembra quasi riuscito il tentativo di mediazione del segretario del Pd su data e regole del Congresso. I renziani piu’ oltranzisti insistono sul 24 novembre e mugugnano sulla proposta dell’8 dicembre avanzata da Guglielmo Epifani nella sua relazione all’ Assemblea nazionale. La notte forse portera’ consiglio, intanto Matteo Renzi non chiude la porta all’intesa: lasciando l’Assemblea, dichiara che parlera’ domani. Il segretario parla meno di un’ora nella sua relazione all’Assemblea nazionale del Pd e dedica solo gli ultimi 10 minuti al problema della data del Congresso e delle regole. Epifani sceglie di fare un discorso politico generale: ”Le vicende giudiziarie di Berlusconi rischiano di dominare la discussione invece di parlare di lavoro ed economia. Non aver separato le sue vicende personali dall’evolversi della situazione politica intorpidisce l’attivita’ del governo”. Poi arriva il ringraziamento all’attivita’ svolta dal presidente Giorgio Napolitano per aver invocato rispetto per l’attivita’ della magistratura ed essersi attivato a difesa del governo. E, ancora, una dettagliata ricostruzione della crisi internazionale in Medio Oriente che per ora ha evitato un intervento militare in Siria. Non mancano alcuni rilievi all’attivita’ del governo presieduto da Enrico Letta, a cui il segretario Pd conferma il sostegno all’esecutivo pur rilevando che su Imu, Iva, legge di stabilita’ sarebbe meglio muoversi contestualmente senza separare una scelta dall’altra. In qualche passaggio, Epifani sembra paventare una possibile crisi di governo qualora le prossime mosse dell’esecutivo non vadano nella giusta direzione e subiscano il ricatto del Pdl: ”Non ripeteremo quanto accaduto con il governo Monti, quando ci trovammo da soli a difendere alcune scelte impopolari”. Con questo svolgimento della sua relazione Epifani ha insomma ridimensionato le divisioni interne che hanno reso impossibile che dopo di lui parlasse nell’ Auditorium di via della Conciliazione l’eurodeputato Roberto Gualtieri, che avrebbe dovuto riferire sulla decisione della commissione ad hoc che si sta occupando delle regole congressuali. Proponendo che il Congresso si svolga l’8 dicembre – a meta’ strada tra l’1 proposto dai renziani e il 15 avanzato dai cuperliani – Epifani ha cercato di ipotecare l’accordo finale tra le varie correnti del partito e di disinnescare la mina di un non accordo su data e regole che avrebbe fatto partire in salita l’iter congressuale. Domani tocchera’ a Gualtieri esporre all’Assemblea nazionale le proposte di intesa. Di sicuro la commissione sulle regole presieduta da Epifani tornera’ a riunirsi questa sera, ma l’obiettivo di superare le divisioni sulla tempistica congressuale sembrerebbe raggiungibile, seppure con qualche difficolta’. Altri punti da confermare nell’intesa: alle primarie per l’elezione del segretario potranno partecipare iscritti e non iscritti al Pd; il tesseramento sara’ aperto anche nei giorni dei congressi di Circolo; i congressi regionali dovrebbero tenersi dopo l’elezione del segretario nazionale (su quest’ultimo tema potrebbe esserci il passo indietro dei renziani). Non ci sara’ alcuna modifica dello statuto per superare l’automatismo tra ruolo il ruolo di segretario e quello di candidato premier per il centrosinistra: forse si votera’ un ordine del giorno che da’ anche ad altri esponenti del Pd la possibilita’ di candidarsi alla premiership. Con quest’ultimaa soluzione si rende possibile la competizione tra Matteo Renzi, se diventera’ segretario come indicano i pronostici, ed Enrico Letta. L’Assemblea nazionale del Pd si concludera’ domani mattina. La parola ultimativa spetta pero’ alla Direzione che dovra’ approvare definitivamente quanto si decidera’ domani. gar/njb