Iva: Capezzone, lascia perplessi approccio Saccomanni

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(askanews) – Roma, 19 set – ”Lascia davvero perplessi che unministro come Saccomanni, con la sua lunga esperienza inBanca d’Italia, sembri non comprendere cio’ che qualunqueartigiano, commerciante o imprenditore o lavoratore, senza isuoi studi e la sua dimestichezza con le statistiche,comprende benissimo, e cioe’ che aumentando l’Iva in questomomento, in cui non siamo ancora usciti dalla crisi, potremmoscrivere sulla legge di stabilita’ i numeretti che fannotanto piacere a Bruxelles, ma al prezzo di rischiare ditrovarci con numeri ben peggiori sul Pil e sulle entrate traqualche mese. Avremmo garantito il rispetto formale deivincoli europei oggi, ma non di agganciare la ripresa l’annoprossimo, e quindi nemmeno di rendere sostenibile il nostrodebito pubblico agli occhi degli investitori”. Lo dichiarain una nota Daniele Capezzone, presidente della CommissioneFinanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti delPdl.

”Possibile che non si capisca che il maggiore gettito chegarantirebbe l’aumento dell’Iva e’ solo sulla carta, e’puramente virtuale, tutt’altro che certo? C’e’ un’altaprobabilita’ infatti che nella situazione in cui ci troviamoi 4 miliardi l’anno previsti verrebbero tutti o in gran parte”mangiati” dall’ulteriore calo dei consumi e delleattivita’ economiche che l’aumento stesso determinerebbe.

Come dimostrano gli stessi dati del Tesoro, se le entratetributarie nel complesso aumentano per effetto di aumentifiscali a cui cittadini e imprese non possono sottrarsi(Irpef, Imu, bolli), il gettito Iva e’ guarda caso l’unicavoce che fa ancora registrare un netto calo su base annua. Selasceremo aumentare l’Iva, l’Europa ci lascera’ in pace perqualche mese, certo, ma quando risultera’ chiaro che l’Italiaper effetto di quell’aumento crescera’ meno del previsto, edunque anche le entrate dello Stato saranno minori delprevisto, ritornera’ a chiederci di nuovo il conto.

Lascia doppiamente perplessi – prosegue Capezzone – quellache a questo punto comincia davvero a sembrare un’inquietantecoincidenza.

Ricordavamo un governo solo pochi giorni fa impegnato acercare coperture per scongiurare l’aumento dell’Iva aottobre. Impresa ardua, certo, perche’ e’ evidente cheoccorre cominciare a tagliare la spesa pubblica anziche’inventarsi altri balzelli, ma l’impegno a bloccare l’aumentoc’era. Un impegno di programma chiaro a tutti al momentodella nascita del governo”. ”Cosa e’ cambiato in cosi’ poche ore? Questa improvvisaimpuntatura avviene subito dopo il colloquio tra Saccomanni eil commissario europeo Rehn, che aveva appena rimproveratoapertamente all’Italia per aver osato cancellare l’Imu sullaprima casa. Bisogna davvero arrendersi al fatto che ilgoverno italiano si debba piegare ai diktat di un commissarioeuropeo, pur essendo appena uscita dalla procedura di deficiteccessivo? Oppure bisogna pensare che il Pd, preso atto cheil presidente Berlusconi non ha intenzione di staccare laspina al governo come rappresaglia per il voto della Giunta,abbia deciso di usare l’Iva e l’Imu come pretesto per porrefine alle ”larghe intese”? Compito del Governo, e delministro dell’Economia, e’ andare in Europa a testa alta aspiegare che senza rilancio dell’economia, che si ottienesolo abbassando le tasse, non c’e’ rigore che tenga. Senzaripresa non riusciremo a rientrare dall’enorme debitopubblico, e probabilmente nemmeno a gestirlo a lungo”,conclude Capezzone.

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