Scuola: Pd, investimento decisivo per futuro. Festa Democratica a Pisa

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(askanews) – Roma, 17 set – Dal 20 al 29 settembre Pisa ospitera’la Festa Democratica nazionale Scuola e Universita’. Ilpresidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, il ministrodell’Istruzione Universita’ e Ricerca Maria Chiara Carrozza,quelli dell’Integrazione Cecile Kyenge e dello SviluppoEconomico Flavio Zanonato, il coordinatore di Agenda DigitaleFrancesco Caio, il presidente della VII Commissione Cultura eIstruzione del Senato Andrea Marcucci, la vice presidentedella VII Commissione della Camera Manuela Ghizzoni, ilsegretario generale della Crui Stefano Paleari, il direttoredella Normale di Pisa Fabio Beltram, i rettori delleUniversita’ di Pisa, Massimo Augello, e di Torino, GianmariaAjani, insieme ai sindaci Fassino e Filippeschi sono soloalcuni degli ospiti della Festa. Insieme a numerosiparlamentari del Pd, guidati dalle capogruppo alla Camera eal Senato, Maria Coscia e Francesca Puglisi, i responsabilinazionali di sindacati e associazioni del mondo della scuola,nei dieci giorni di festa affronteranno temi che andrannodalla scuola dell’infanzia alle eccellenze della ricerca,dall’edilizia scolastica alla lotta alla dispersione, dalrapporto tra didattica e tecnologia al valore del capitaleumano.

Oltre ai dibattiti, ai momenti di spettacolo, allaristorazione e alla libreria, sono in programma tre ‘lezionidi scuola’ con Massimo Livi Bacci, Marco Santagata e, achiudere la festa, lo scrittore Gianrico Carofiglio.

”Da diversi anni l’inizio delle attivita’ scolastiche eralegata a un incubo – commenta il deputato Marco Meloni,responsabile Istruzione, Universita’ e Ricerca del PD -legato ai continui tagli al sistema dell’istruzione:strutture sempre piu’ carenti, troppi docenti in condizionedi precarieta’ o comunque considerati un peso e nonl’elemento centrale della scuola italiana. Alla base, l’ideache l’istruzione fosse un costo per il Paese. Negli stessianni in cui governi conservatori come Francia e Germaniainvestivano oltre 10 miliardi di euro in Istruzione proprioper superare la crisi, l’Italia di Berlusconi tagliava lastessa cifra a scuola e universita’. Tremonti sosteneva checon la cultura non si mangia, Berlusconi si chiedeva a cosaservissero i laureati. Quest’anno, grazie al presidente Lettae al ministro Carrozza, c’e’ stata un’inversione di rotta:non sono – ne’ potrebbero esserlo – interventi risolutivi, mae’ cambiata l’idea che il governo ha della scuola edell’universita’: non un costo, ma un investimento decisivoper il futuro. La scuola e’ specchio del Paese: senzaistruzione non c’e’ mobilita’ sociale, e oggi un ragazzo cheviene da una famiglia povera, ha infinitamente menopossibilita’ di completare gli studi – e quindi meno liberta’- di un suo coetaneo benestante. Vogliamo affermare unprincipio elementare, ma troppo spesso messo in discussione:l’istruzione – continua – non e’ un servizio che si vende oche si compra, e’ un diritto di tutti che deve esserefinanziato dalla fiscalita’ generale, per far si’ che meritoed equita’ non siano parole vuote, ma fondamento della nostrademocrazia”.

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