Governo: Letta, e’ in bilico. Io e Napolitano non siamo parafulmini

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(askanews) – Roma, 16 set – Il governo e’ in una condizione ”variabile, e’ proprio in bilico. Siamo di fronte a scelte molto importanti”. Lo afferma il premier Enrico Letta, nel corso della registrazione della puntata di ‘Porta a Porta’ che andra’ in onda stasera. La durata del governo ”dipende da tante cose, non solo dalle scelte di Berlusconi, dipende da tanti aspetti. Ma noto che da qualche settimana si e’ alzato il livello dello scontro. Non puo’ essere richiesto solo al premier e al presidente della Repubblica di tenere in piedi il governo. Come ho detto non governo a tutti costi, questo vuol dire che io e il presidente della Repubblica non possiamo essere i parafulmini. Ci vuole da parte di tutti una partecipazione responsabile”, aggiunge Letta. Ma ”se la tendenza e’ quella del caos politico” avremo nei prossimi tre mesi ”un miliardo di euro in piu’ di costi. Se torniamo alla logica virtuosa questo vale, da qui alla fine dell’anno, un miliardo in piu’. A pagare saranno famiglie e imprese”. Invece, potendo andare avanti, Letta conferma che ”la Legge di stabilita’ avra’ come cuore l’intervento per ridurre le tasse sul lavoro e aumentare i soldi in busta paga dei lavoratori”. Se la sente di escludere l’aumento dell’Iva? Gli viene chiesto. ”No, ne parlaremo, e’ una vicenda molto complicata. Quel che posso dire e’ che faremo una riforma” sulle aliquote, risponde il premier. ”Sull’Iva il lavoro di questi giorni e’ molto complesso, stamattina abbiamo fatto una riunione, ne faremo altre nei prossimi giorni”, spiega Letta, che esclude che aumento dell’Iva e riduzione del cuneo fiscale siano comunque ‘in competizione’: ”Sono due cose molto diverse tra loro. Stiamo parlando di mele e pere”. Quanto poi al finanziamento ai partiti, il governo non esclude il decreto legge, sottolinea Letta, ricordando che ”abbiamo presentato un disegno di legge con un accordo chiaro tra governo e Parlamento e abbiamo dato sei mesi, al termine dei quali siamo pronti a presentare un decreto legge se in Parlamento prevalesse l’inerzia”. int/mau