Sud: Letta, risorse ci sono, impariamo a spenderle meglio

FEB 7, 1314 -

(askanews) – Roma, 14 set – ”Non e’ vero che non ci sonorisorse. Cio’ che manca ancora, troppo spesso, e’ lacapacita’ di spenderle, di spenderle in modo efficace”. Loscrive in una lettera pubblicata oggi sulla Gazzetta delMezzogiorno il premier Enrico Letta, per il quale ”ilMezzogiorno non ha davvero piu’ bisogno di proclami. Lo diro’oggi all’inaugurazione di un appuntamento importante come laFiera del Levante. Ha bisogno soprattutto di due cose:politiche adeguate e una classe dirigente responsabile. Innessun luogo come nel Sud dobbiamo rendere percepibile ladifferenza tra una politica che troppo spesso si e’ adagiatasulla retorica e sugli alibi e le politiche che incidono -possono incidere -realmente sulla vita delle persone”. ”Non occorre una lista della spesa. Non serve nemmenol’etichetta di una ‘politica del Mezzogiorno’. Bisognadeclinare per il Mezzogiorno e nel Mezzogiorno – spiega Letta- le politiche per riportare l’Italia alla crescita, in unaprospettiva europea, dato che l’Europa stessa non uscira’dalla crisi insistendo sulla divisione tra ‘centro’ e’periferia’, ma solo ritornando protagonista dell’areamediterranea”.

”Che fare, quindi? – chiede il premier -. Prima di tuttoviene la scuola: senza vincere la sfida educativa, i divariculturali, istituzionali ed economici non saranno maisuperati. I risultati delle rilevazioni Invalsi 2013 sullecompetenze degli alunni ci mostrano che il divario tra Nord eSud si e’ addirittura allargato. E’ essenziale affrontarel’emergenza della dispersione scolastica. Con la Strategia2020 in Europa ci siamo dati un obiettivo: ridurre ladispersione scolastica sotto il 10 per cento. La Sardegna e’al 25,8, la Sicilia al 25. In troppe occasioni la scuolaperde la sua battaglia con la strada: per questo abbiamoinvestito nella prevenzione della dispersione scolastica, conil decreto di lunedi’ scorso. Una volta che portiamo iragazzi a scuola, dobbiamo portarli in una scuola sicura. Ilgoverno e’ intervenuto sull’edilizia scolastica a 360 gradi:le risorse nazionali, con 450 milioni per i prossimi treanni; la sponda europea, con la Banca Europea per gliInvestimenti; l’efficienza e la tempistica, per far si’ chele risorse si trasformino veramente in cantieri”.

”Un secondo punto riguarda la cultura e la valorizzazionedei ‘tesori’ di cui disponiamo, rendendoli finalmentefruibili per tutti, per non ritrovarci a commentare gliarticoli dei giornali stranieri sul loro degrado: per questoabbiamo dato una svolta a Pompei, affidando poteri reali a undirettore generale che dovra’ definire le emergenze,assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestionedel sito e delle spese. Anche qui, meno retorica e piu’efficienza. Un giovane meridionale su tre – ricorda Letta -oggi non studia ne’ lavora. Per questo, la priorita’ dellanostra politica europea del Mezzogiorno e’ il lavoro, quellalotta alla disoccupazione che sta al cuore della nostraazione in Europa e dei bisogni del Paese e che parte dai 794milioni stanziati per abbattere le tasse per chi assumegiovani a tempo indeterminato”.

”Questi interventi concreti ci dicono che la retorica percui non ci sono risorse e’ falsa, oltre che autolesionista.

Dobbiamo combatterla nel merito. Le risorse ci sono: il nuovopiano industriale 2013-2015 della Cassa Depositi e Prestiti -sottolinea Letta – puo’ mobilitare nuovi investimenti fino a95 miliardi di euro e, per volonta’ del Governo, per la primavolta cita in modo esplicito il Mezzogiorno. Quanto ai fondieuropei, nonostante le accelerazioni degli ultimi mesi, e’stata spesa meno della meta’ delle risorse dell’ObiettivoConvergenza 2007-2013. Non e’ vero dunque che non ci sonorisorse. Cio’ che manca ancora, troppo spesso, e’ lacapacita’ di spenderle, di spenderle in modo efficace. Conquesto obiettivo, con il decreto sul pubblico impiegoapprovato dal consiglio dei ministri lo scorso 26 agosto,abbiamo creato l’Agenzia per la coesione territoriale, permonitorare costantemente la gestione dei fondi e sostenere leamministrazioni nel loro utilizzo, per dare concretezza allaprogrammazione in corso e al ciclo 2014-2020. Perche’dobbiamo cambiare marcia, dobbiamo fare meno cose e farlemeglio. Questo chiama in causa la responsabilita’ dellaclasse dirigente, a tutti i livelli. E proprio da questescelte e da questa responsabilita’ il Mezzogiorno puo’ e deveripartire”, conclude Letta.

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