Governo: Letta avverte, se cade si paga l’Imu e la Legge di stabilita’ la fa l’Ue

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(askanews) – Chianciano Terme, 14 set – Enrico Letta e’ convinto che il governo non cadra’ e che mercoledi’ non succedera’ nulla che portera’ a una crisi. Detto questo, il premier lancia un avviso ai naviganti: se l’esecutivo non dovesse reggere, la Legge di stabilita’ la fara’ Bruxelles, si paghera’ l’Imu e non sara’ tagliato il cuneo fiscale. Il presidente del Consiglio ha approfittato del palco della Festa Popolare dell’Udc a Chianciano Terme per rassicurare sulla tenuta dell’esecutivo, ma anche per lanciare un chiaro avvertimento. Introdotto dal padrone di casa, Pier Ferdinando Casini (”e’ il nostro presidente del Consiglio e ne siamo orgogliosi”) e intervistato da Andrea Vianello, Letta si e’ detto certo di poter superare lo ‘scoglio’ del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi in programma mercoledi’ alla Giunta per le elezioni di Palazzo Madama: ”Penso che non accadra’ nulla che mettera’ in crisi il governo. Penso che non ci saranno conseguenze”. Dunque avanti con il governo, anche se ”ci vuole un fisico bestiale” e spesso ”devo mordermi la lingua”, anche se e’ vero che ”non me lo ha ordinato il dottore” di stare a Palazzo Chigi. Pero’, ammonisce, l’instabilita’ politica sta gia’ provocando danni e se il governo cadesse le conseguenze sarebbero gravissime. Con l’instabilita’ politica, ha detto, con i ”giochi politici”, ”non abbiamo nessuna possibilita’ di farcela”. Gia’ solo con le ”fibrillazioni” delle ultime settimane i tassi di interesse, che sarebbero potuti arrivare al 4%, hanno ricominciato a crescere e c’e’ stato ”il sorpasso” della Spagna. E un punto di tasso di interesse, ha ricordato, vuol dire un miliardo in piu’ da pagare. Se poi il governo dovesse cadere, ha detto ancora, ”i decreti sull’Imu non verranno convertiti e quindi i cittadini dovranno pagarla” e ”la legge di stabilita’ la fanno a Bruxelles”, con evidenti conseguenze, perche’ ”noi oggi abbiamo un percorso di scrittura della legge di stabilita’ che ci consente di andare verso una legge che possa dare agli italiani, alle famiglie e alle imprese, la possibilita’ di avere finalmente un intervento sul cuneo fiscale. Ma queste cose si possono fare se c’e’ un governo che si prende gli impegni e li mantiene”. Dunque, e’ la conclusione di Letta, se questo e’ il quadro, ”nessuno si prendera’ la responsabilita’ di mandare a casa il governo, anche perche’ sarebbe una responsabilita’ troppo grossa e andrebbe spiegata agli italiani”. E tra l’altro, se si andasse a votare con il Porcellum, si creerebbe una nuova situazione di ”impasse”. Di un Letta bis con una nuova e diversa maggioranza pero’ non vuol sentire parlare, perche’ ”non faccio nulla che abbia a che vedere con giochi politici che potrebbero mettere a rischio la tenuta del governo”. Pungolato piu’ volte da Vianello, in conclusione di intervista, Letta evita accuratamente di polemizzare con Matteo Renzi, che lo aveva accusato di essere attaccato alla ”seggiola”. ”Per quanto mi riguarda – ha assicurato – non esiste un problema che si chiama Matteo Renzi. Non mi sono offeso, tutti i problemi li hanno tirati fuori i giornali”. Il premier dice di non porsi la questione di un Renzi che potrebbe diventare segretario del Pd e candidato alla Presidenza del Consiglio e si tiene alla larga dalla battaglia congressuale: ”No, non sosterro’ alcun candidato al congresso del Pd”. afe/vlm