Cattolici: Zanfrini, migranti banco di prova per riforma welfare

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(askanews) – Torino, 14 set – Le migrazioni internazionalismascherano i limiti dei nostri sistemi di protezione socialedei bisognosi e dei vulnerabili. I migranti sono una sorta diarchetipo dell’uomo protagonista di percorsi biografici elavorativi reversibili e versatili. Ma se il problema e’avvertito piu’ drammaticamente da questa fetta dellapopolazione, e’ anche una spia della inadeguatezza di unsistema basato su vincoli geografici in una realta’ mondialesempre piu’ interdipendente. Sono insomma un banco di provastraordinario per un’azione riformatrice che rifletta lacentralita’ della persona e l’ambizione di tenere insiemel’ideale di uguaglianza con quello del rispetto delledifferenze. Questioni quindi come l’appartenenza, lagiustizia e la partecipazione possono essere affrontate sottouna nuova luce proprio grazie alla presenza della categoriadei migranti. E’ il ragionamento di Laura Zanfrini, ordinariodi sociologia delle differenze all’Universita’ Cattolica,intervenuta ieri alla settimana sociale dei cattoliciitaliani. ”In un’epoca che intensifica le interdipendenze suscala globale e la mobilita’ internazionale, non solo perragioni di lavoro, i vincoli geografici nell’accesso aidiritti e alle prestazioni costituiscono un problema oggiavvertito soprattutto da quelli che consideriamo migranti, madestinato a riguardare frange sempre piu’ ampie dellapopolazione mondiale”. Oggi, spiega la docente, anche ipaesi piu’ generosi sotto il profilo del Welfare condizionanole prestazioni a un ruolo attivo nell’economia nazionale”consentendo agli stati di influire sulla composizione dellapropria popolazione in modo da massimizzarne laproduttivita”’. Si pensi al ricongiungimento familiare, diceZanfrini, considerato per un verso un diritto inviolabile, maal tempo stesso ”esigibile sulla base di criteri che lorendono selettivo”. Nel suo intervento Zanfrini smascherauna delle contraddizioni piu’ evidenti del ruolo degliimmigrati. E’ il tema delle badanti, o in parte anche allecolf, che sono diventate una stampella insostituibile delnostro welfare, della possibilita’ di ricomporre famiglia elavoro, ma che sono spesso relegate in una condizione disegregazione occupazionale, inconciliabile con la propriavita familiare e affettiva. Tra i suggerimenti indicati dallastudiosa il sostegno della genitorialita’ a distanza, quelloai processi di ricongiungimento familiare, la tutela delfuturo pensionistico e previdenziale dei lavoratoriimmigrati, ma anche la necessita’ di affrontare unripensamento della qualita’ della dignita’ e della culturadel lavoro.

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