Governo: nodi Berlusconi e congresso Pd. Letta resta ottimista

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(askanews) – Roma, 13 set – ”Guardo con serenita’ e fiducia a quello che ci aspetta nei prossimi giorni. Ho sempre detto che prevarra’ il buon senso perche’ cio’ che l’Italia puo’ perdere mandando tutto a carte quarant’otto e’ chiaro a tutti gli italiani e a chi li rappresenta in Parlamento”. Enrico Letta, a margine del vertice con Croazia e Slovenia in svolgimento a Venezia, conferma il suo ottimismo davanti alle telecamere: ”Possiamo, volendo, farci molto del male e io lavorero’ con determinazione perche’ il Paese non si faccia del male”. Il premier allude a cio’ che accadra’ nei prossimi giorni nella Giunta per le elezioni del Senato, dove si esamina la questione della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Palazzo Chigi fa intanto sapere che il 16 ottobre Letta sara’ a Washington su invito del presidente Barack Obama. E’ un annuncio che testimonia la conquistata credibilita’ dell’ esecutivo sul piano internazionale. Nel pomeriggio, contribuendo a tranquillizzare Letta, arriva la notizia che la Giunta, dopo le tensioni dei giorni scorsi, ha accolto all’ unanimita’ la proposta del presidente Dario Stefano di votare mercoledi’ sera la relazione di Andrea Augello, Pdl, che propone la conferma di Berlusconi. Il calendario dei lavori su cui si e’ convenuto prevede due sedute della Giunta lunedi’ e martedi’ prossimi, fissando a mercoledi’ 18 settembre – con inizio alle 20,30 – le dichiarazioni e il voto finale. Dopo la assai probabile bocciatura delle proposte di Augello, la Giunta dovrebbe eleggere un nuovo relatore che dovra’ in tempi brevi motivare la decadenza di Berlusconi e la sua non candidibilita’ in base alle norme della legge Severino. Dopo il pronunciamento della commissione, la parola passera’ all’Aula del Senato che dovra’ votare se confermare o meno l’orientamento della Giunta. Il Pdl preferirebbe che questo passaggio avvenisse prima del 19 ottobre, quando e’ prevista l’udienza della terza sezione della Corte d’Appello di Milano per rideterminare la pena accessoria nei confronti di Berlusconi da 5 a 1 o 3 anni, come indicato dalla Cassazione che ha confermato la condanna per frode fiscale. Ma sulla strada del governo non c’e’ solo l’incognita delle reazioni del Pdl e di Berlusconi su quanto decideranno la Giunta per le elezioni e l’ Aula del Senato. Pure cio’ che accade nel Pd in previsione del Congresso potrebbe costituire un problema per l’esecutivo. Ieri c’e’ stato un incontro durato una ora e mezza tra Matteo Renzi, che scalpita in previsione di una campagna elettorale che potrebbe svolgersi nella primavera del 2014 o nel 2015, e Guglielmo Epifani. Secondo le indiscrezioni, il segretario del Pd avrebbe chiesto al sindaco di Firenze che aveva dichiarato in una trasmissione televisiva ”Letta e’ attaccato alla seggiola”, di moderare i toni polemici nei confronti dell’esecutivo. Epifani commenta poi al Tg3: ”Credo che sarebbe un gravissimo errore, nel momento in cui c’e’ un governo che sta affrontando tra mille difficolta’ i problemi del Paese, chiedere al Pdl responsabilita’ e non farlo noi che abbiamo alla guida uno dei nostri”. E aggiunge: ”Renzi tante volte ha detto che non e’ sua intenzione creare problemi al governo e me lo ha confermato nell’incontro di oggi. Questa sara’ la linea di tutti i dirigenti del Pd, compreso lui”. L’obiettivo della riunione tra Renzi ed Epifani era soprattutto quello di trovare un accordo su regole e data del Congresso in modo da evitare che l’Assemblea nazionale del Pd, convocata il 20 e 21 settembre, si divida al momento di prendere delle decisioni. L’incontro non ha sciolto pero’ le riserve di Renzi su un iter congressuale che prevederebbe lo svolgimento delle primarie per l’elezione del segretario nazionale solo dopo il rinnovo dei segretari provinciali, regionali e di Circolo sulla base della discussione dei documenti politici presentati al Congresso. Quanto alla data, Renzi insiste perche’ l’assemblea congressuale si svolga entro novembre ma una mediazione potrebbe essere trovata sull’indicazione dell’1 o dell’8 dicembre. Epifani commenta a questo proposito: ”Abbiamo cominciato una discussione che ci deve portare a una conclusione unitaria”. Salvo imprevisti rilevanti, come una crisi di governo, il Congresso del Pd si svolgera’ comunque entro l’anno come richiesto da Renzi lanciato alla conquista della segreteria del partito come prima tappa di un viaggio che dovrebbe portarlo a guidare il centrosinistra verso la conquista di palazzo Chigi. Secondo i primi sondaggi sull’esito finale delle assisi congressuali, Renzi potrebbe essere eletto segretario con l’80% dei consensi, una percentuale da plebiscito. Da qui la decisione di bersaniani e dalemiani, che presto formalizzeranno l’accordo sulla candidatura di Gianni Cuperlo, di avviare una campagna di contrasto nei confronti della marcia finora senza ostacoli di Renzi facendo appello all’identita’ e alla cultura politica degli ex Ds in modo da raggiungere almeno il 30%. L’Assemblea nazionale piddina del 20 e 21 settembre dovra’ esprimersi sulla modifica dello statuto del partito nella clausola che prevede l’ automatismo tra la carica di segretario e quella di candidato a premier. Su questo punto dovrebbero essere d’accordo tutti i candidati alla segreteria: Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella. gar/lus/bra