Femminicidio: Cgil, servono misure organiche e finanziate

86 1, 1312 -

(askanews) – Roma, 11 set – La Cgil ha ”lanciato un appello,nell’audizione odierna davanti alle commissioni AffariCostituzionali e Giustizia della Camera al Governo, affinche’si affronti il tema della violenza di genere in modo piu’organico e strutturale; preveda un’adeguata coperturafinanziaria che consenta la realizzazione delle finalita’ delPiano straordinario; coinvolga direttamente tutti gli attoriinteressati, comprese le parti sociali e il mondodell’associazionismo civile”. Per la Cgil il provvedimentoadottato dal CdM in materia di sicurezza e contro ifemminicidi ”e’ il riconoscimento della gravita’ dellasituazione e del bisogno di azioni concrete di contrasto e dilotta alla violenza sulle donne”.Un ”giudizio positivo”dunque sul dl, che ”sottolinea l’importanza di misurerepressive e di azioni di tutela delle vittime diviolenza”.

A patto, che contemporaneamente ci sia ”un necessarioimpegno da parte del Governo sulla prevenzione delfenomeno”, cosi’ come previsto nella Convenzione diIstanbul, ratificata dall’Italia. Critiche invece per”l’assenza nel decreto della presa in carico delle vittimedi violenza, quando appare di tutta evidenza per la suaefficacia la necessita’ di misure concrete di sostegnoeconomico ai centri antiviolenza; le case-lavoro, comestrutture che accompagnano le donne a ritrovare la propriaautonomia attraverso la ricerca di soluzioni al problemalavoro e la formazione di tutti gli operatori, non solo dellaPolizia di stato, che entrano in contatto con le vittime”.

Per la Cgil e’ quindi ”preoccupante” che non sia statoprevisto alcun finanziamento legato alla prevenzione, vale adire ”l’educazione, la formazione, la raccolta strutturatadi dati, le forme di assistenza, sostegno e protezione dellevittime. Ci si sarebbe aspettati una legge organica efinanziata che affrontasse tutti gli aspetti relativi allaviolenza di genere e non solo gli aspetti penali, perche’senza un adeguato lavoro di prevenzione, di potenziamento deicentri antiviolenza e dei servizi di assistenza, diformazione degli operatori, di adeguati interventi educativi,culturali e sociali, si rischia di rendere vano l’interventolegislativo e la fiducia da parte delle donne di poter essereadeguatamente protette”.

com-ram