Ue: Letta, sogno unita’ e leadership franco-tedesca

GIU 7, 1312 -

(askanews) – Bruxelles, 10 set – L’Europa e’ al bivio. Tra pochimesi si vota per rinnovare le istituzioni comunitarie, ed e’necessario un cambio di marcia: o si trova unita’ e si rida’slancio al progetto di integrazione, oppure alla crisi siaccompagnera’ la crisi europea. Questo il messaggio di EnricoLetta in occasione della cena annuale del centro studiBruegel di Bruxelles. Il presidente del Consiglio ricorda chea breve, a maggio, si votera’ per il rinnovo di Parlamentoeuropeo, Commissione europea, nomina dei nuovi presidente delConsiglio Ue e Alto rappresentante per la politica Estera edi sicurezza. ”Le persone cambieranno e anche le politichedevono cambiare”, premette Letta. ”L’Europa e’ troppodivisa” e per questo ”non e’ in grado di acquisire unadimensione globale”. Quindi ”credo che dobbiamo porre fineagli accordi inter-governativi e rispondere alla crisi inmodo comunitario, con accordi a ventotto”. In quest’ottica,svela Letta, ”sogno che Francia e Germania assumano laleadership, perche’ l’Europa ha bisogno di leadership”.

Anche l’Italia dovra’ fare la propria parte. Il nostropaese, che assumera’ la presidenza di turno del Consiglio Uea elezioni europee avvenute (giugno-dicembre 2014), ”dovra’essere un punto di connessione” tra le diverse animecomunitarie. In tal senso Letta ha gia’ deciso che ilsemestre italiano si dovra’ concentrare su attuazione delleriforme strutturali, integrazione del mercato unico econdivisione del rischio. ”Il mercato unico e’ il maggioreasset europeo per il ritorno alla crescita”, mentre lacondivisione del rischio si rende doverosa dato che – rilevail capo del governo – ”gli strumenti nazionali possono nonessere adeguati per assorbire gli schock e senza un sostegnocomune il prezzo economico e sociale puo’ essere troppoalto”.

Serve un’altra Europa, e Letta la vuole. Dopo gli Statimembri, i cambiamenti devono riguardare le istituzionicomunitarie. ”Il prossimo parlamento europeo potrebbe essereil piu’ euroscettico della storia”, mette in guarda. Certo,”il risultato non e’ ancora scritto”, ma va evitato diridurre la dialettica europea a una contrapposizione tratecnocrati e populisti. ”Sarebbe un disastro”, sostiene.

”Gli elettori devono poter influenzare le decisioni, o nonle accetteranno”. Quindi occorre che ”il nuovo presidentedella Commissione europea esca da una grande campagnaelettorale e sia legato a quello che hanno deciso glielettori”. Va dunque designato chiaramente prima del voto, eil Parlamento Ue – l’organo eletto dai cittadini – ”vacoinvolto” nel processo decisionale dell’Ue.

C’e’ poi un’altra sfida per l’Europa, quella britannica.

Il Regno Unito terra’ un referendum per decidere se rimanereo meno nell’Ue. ”Stiamo valutando con superficialita’ ilgrande rischio che l’Europa corre”. Per Letta l’Ue potrebberitrovarsi a ventisette ”e lo stiamo sottovalutando”, percui ”dobbiamo essere piu’ proattivi o rischiamo che questorischio si tramuti in realta”’.

Il cambio di passo Letta lo auspica anche per l’Italia,tra i paesi fondatori dell’Europa. Non e’ preoccupatoperche’, dice, ”abbiamo problemi, ma li hanno anche glialtri”. Ma la disoccupazione giovanile ”e’ diventato il mioincubo personale” e l’obiettivo del suo mandato e’eliminarlo.

”Passo dopo passo cerchero’ di dare un’altra ideadell’Italia”, e mostrare che e’ un paese ”che offre unabuona educazione e soprattutto un buon lavoro ai giovani”.

Questo, assicura, ”rimane un punto cruciale del mio mandato,perche’ senza risultati qui non ci sono risultati per ilfuturo”.

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