Fdi: Menia, da Mirabello raccogliamo appello unitario

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(askanews) – Roma, 10 set – ”Un potenziale bacino elettorale dialmeno tre milioni di voti che, incoraggiati da una propostacredibile e unitaria, potrebbero tornare a dare linfa allanuova destra italiana”. Ne e’ convinto Roberto Menia,reggente di Fli e promotore della Costituente nazionale,tracciando un bilancio al termine della 32a festa diMirabello conclusa ieri con un dibattito sul ruolo del”valore italiano” alla presenza dell’ex sindaco di RomaGianni Alemanno. ”Il nostro obiettivo era ripartire dopoaver toccato il fondo e aver metabolizzato errori ediscrepanze – ragiona Menia – . Da Mirabello, da Orvieto etra qualche giorno da Atreju, mi auguro maturi una nuova enetta consapevolezza: se rinasce Forza Italia per dareslancio alle istanze liberali, non vedo perche’ non debbarinascere a destra un rassemblement moderno, unitario efondato sull’azionismo italiano”. Il riferimento secondo Menia e’ all’appello lanciato damesi sull’unita’ della destra italiana che, ”dopo raduniestivi, dibattiti e fiumi di inchiostro, adesso vaconcretizzato in un’operazione verita’, per questo vedonell’appuntamento entro il prossimo 12 ottobre a Romaproposto da Gianni Alemanno un utile e decisivo punto dipartenza”. E aggiunge: ”Indipendentemente da cio’ cheaccadra’ nella giunta del Senato, il Paese ha necessita’ diripartire da un decalogo di virtuosismi che consentanoall’Italia di affrontare i macigni della crisi. Penso ad unapolitica industriale degna di questo nome che per rompere lecatene, cosi’ come ha osservato Enrico Letta dal forumAmbrosetti, deve dotarsi di artigli e tronchesi che abbattanoi lacci che impediscono di fare impresa e la burocraziapachidermica. Penso alla valorizzazione delle eccellenzaitaliane, come il tessile e il manifatturiero, oggi soffocatidalla concorrenza cinese per via di una clamorosasottovalutazione da parte di amministratori miopi. Penso alregime di privatizzazioni annunciate dal ministro Saccomanni,che non debba pero’ tradursi in svendita dell’argenteria difamiglia, in quanto Finmeccanica, Eni e Poste sono patrimoniodello Stato italiano e, per quanto possibile, vanno sostenutepiuttosto che smembrate cosi’ come gli altri Paesi membrifanno senza per questo che li si accusi di protezionismo. Perqueste ragioni – conclude Menia – entro l’autunno nasca unaproposta politica unitaria, seria e credibile, che dia fiatoa chi crede nella sovranita’ nazionale e in una destra capacenon afflitta da populismi”.

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