Berlusconi: oggi primo round in Giunta, Pdl gioca la carta del ricorso

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(askanews) – Roma, 9 set – E’ fissata alle 15 la prima riunione della Giunta delle elezioni di palazzo Madama con all’ordine del giorno la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore come effetto della condanna per frode fiscale confermata dalla Cassazione. Tocchera’ al relatore Andrea Augello, Pdl, introdurre la discussione. E’ probabile che proponga di presentare ricorso alla Corte costituzionale per quanto riguarda l’ applicazione della legge Severino su decadenza e incandidabilita’. ”Il mio compito e’ quello di affrontare nella relazione l’intero apparato di argomenti portato dalla difesa”, dichiara in una intervista al ”Corriere della Sera” annunciando che la sua relazione sara’ composta da almeno 90 cartelle. Sul fronte della difesa, la novita’ e’ un altro ricorso: quello alla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo in cui si afferma tra l’altro che ”le norme sull’incandidabilita’ del parlamentare condannato ledono senza possibilita’ di alcun rimedio il diritto di Berlusconi, leader di uno dei maggiori partiti politici, di continuare a rivestire la carica di senatore e ledono la legittima aspettativa degli elettori alla sua permanenza in carica”. Proprio in virtu’ degli incartamenti inviati a Strasburgo, i rappresentanti del Pdl potrebbero ufficializzare gia’ oggi la richiesta che la Giunta del Senato sospenda i suoi lavori in attesa del pronunciamento della Corte europea almeno sull’ammissibilita’ del ricorso. Secondo le indiscrezioni, sarebbe proprio questa la posizione ufficiale di Berlusconi: o la Giunta del Senato attende l’accoglimento del ricorso presentato a Strasburgo, o il Pdl aprira’ la crisi di governo. Il ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo, se fosse accolto, prevede una procedura complessa per la sua valutazione. Si prevede che ci vorrebbe non meno di un anno per avere una sentenza di merito. Il tentativo di Berlusconi e del Pdl, al di la’ dei tempi del pronunciamento di Strasburgo, e’ di avere una sorta di ”quarto grado giudizio” sul processo che lo ha condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale. L’accoglimento del ricorso avrebbe il significato politico di coinvolgere una istituzione europea nella valutazione di quella che l’ex premier definisce ”una persecuzione giudiziaria che dura da vent’anni”. Dario Stefano, Sel, presidente della Giunta, dichiara che ”il ricorso in sede europea non cambia nulla” rispetto ai lavori gia’ fissati. ”Il ricorso a Strasburgo va valutato con attenzione ma non possiamo bloccare l’iter della giunta. Saremmo noi in questa eventualita’ a violare la legge”, precisa Stefania Pezzopane, Pd. Tenendo conto delle appartenenze politiche dei membri della Giunta, sulla carta i rapporti di forza sono sfavorevoli a Berlusconi: 14 senatori voterebbero per la decadenza, 7 contro. Angelino Alfano, vicepremier e segretario del Pdl, a margine del Forum Ambrosetti che si e’ svolto a Cernobbio si dichiara ottimista davanti alle telecamere: ”Il ricorso in Europa dimostra che il caso Berlusconi non e’ chiuso: ci sara’ un giudice anche li’ e siamo convinti che ci siano tante ragioni per essere fiduciosi. Significa che davvero confidiamo che si possa raggiungere quel risultato e quella attestazione di innocenza che in Italia non e’ stato possibile fin qui raggiungere”. Sempre a Cernobbio, il premier Enrico Letta conferma di non temere ripercussioni sul governo da quanto verra’ deciso dalla Giunta del Senato: ”Sono qui, stradeterminato e straimpegnato, non determinato a galleggiare ma determinato a compiere per realizzare il programma, a non farmi bloccare dal ritorno della conservazione e dai veti. La nostra missione e’ rompere le catene che bloccano l’Italia”. Luciano Violante, contestato alla Festa democratica di Genova da uno dei presenti, che gli ha rovesciato una bottiglietta d’acqua in testa forse per essersi schierato nei giorni scorsi a favore del diritto di difesa di Berlusconi, ritiene che ”il ricorso alla Corte Europea non e’ fondato, per esserlo la decadenza dovrebbe essere stata applicata”. Conclude l’ex presidente della Camera confermando la posizione sostenuta in altre dichiarazioni: ”Mi sta a cuore che siano riconosciute la correttezza e l’affidabilita’ del comportamento del Pd, che non appaia come colui che nel momento in cui ha nelle mani il suo avversario non garantisce i suoi diritti”. gar/sam/