Siria: Boldrini, stasera a veglia Papa. Guerra non risolve problemi

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(askanews) – Roma, 7 set – ”L’appello contro la guerra in Sirialanciato da Papa Francesco parla alle coscienze di tutti noi.

Anche io, come milioni di persone nel mondo, oggi, aderiscoall’iniziativa del Pontefice perche’ si possa ‘alzare forte,in tutta la terra, il grido della pace”. Lo ha annunciato lapresidente della Camera, Laura Boldrini, in un lungomessaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook. ”La miaesperienza nelle Agenzie delle Nazioni Unite – ha ricordato -mi ha insegnato che la violenza spesso crea nuova violenza.

Raramente l’intervento armato risolve i problemi. Molto piu’spesso, invece, ne crea di nuovi. Pero’ non riesco nemmeno apensare che di fronte alle atrocita’, alle uccisioniindiscriminate di persone innocenti e all’utilizzo dei gas cisi limiti a guardare passivamente questa carneficina. L’usodelle armi chimiche e’ certo un punto di non ritorno e tuttala comunita’ internazionale deve fare avvertire il suorifiuto e il suo sdegno perche’ si arrivi ad un impegno serionel negoziato. Questo conflitto – ha spiegato – va avanti daoltre due anni. Da tempo, tanti fuggono dall’orrore, daglistupri, dalle violenze indiscriminate dell’esercito di Assadsu civili inermi. Donne e bambini soprattutto”.

La presidente ha poi ricordato che ”lo scorso ottobre mitrovavo al confine tra la Siria e la Giordania, per una delleultime missioni fatte per l’Unhcr. Li’ ho incontrato Khaled,un oppositore del regime di Damasco. Non aveva piu’ tre ditadella mano destra, lo avevano colpito mentre filmava leazioni di violenza dei militari contro i suoi vicini. Sonoentrati con le armi in una casa proprio di fronte alla mia -mi ha raccontato -, cercavano un ragazzo che avevapartecipato ad alcune manifestazioni. Lui, avvertito pertempo, si era nascosto sul tetto, in un serbatoio perl’acqua. In casa c’erano la madre, il padre e le due sorelle,di 13 e 14 anni. I soldati urlavano, con i mitra in pugno,chiedendo dove fosse nascosto e minacciando di violentare leragazze se non lo avessero fatto. Il padre e’ crollato e haindicato il nascondiglio. Sono saliti e hanno collegato deglielettrodi al serbatoio, provocando le scosse elettriche.

Quando lo hanno tirato fuori, il giovane aveva ustioni sututto il corpo. Ma l’azione di violenza gratuita dei militarinon era finita: preso il giovane sono scesi e hanno comunquestuprato le sorelline, sotto gli occhi della madre e delpadre”.

”Oggi, in Siria, 6 milioni e mezzo di persone sonosradicate dalle proprie case. Circa 4 milioni e mezzo – haspiegato – sono rimaste nel paese e 2 milioni sono nei paesiconfinanti. In Libano, un paese di circa 4 milioni dipersone, sono ospitati 720mila civili siriani, dunque quasiil 18% della popolazione. Come se in Italia fossero arrivatioltre 10 milioni di rifugiati. Ad oggi, sono sbarcati nellenostre coste, circa 3mila siriani ma c’e’ chi parla diemergenza sbarchi. Penso che vada chiarito questo punto,l’emergenza, immensa, e’ in Siria, e’ nei paesi confinanti e’nel Mediterraneo, dove giacciono troppi corpi senza vita. Lapace, come dice Papa Francesco, si costruisce respingendo laglobalizzazione dell’indifferenza di fronte a questi drammi.

Si costruisce mattone su mattone, giorno per giorno, conpolitiche inclusive, con il confronto, con il rispetto delledifferenze e delle minoranze, specialmente tra i giovani”,ha concluso il presidente della Camera.

brm/mar