(askanews) – Roma, 6 set – ”Faremo il nostro dovere,approfondendo i temi del decreto legge 93/2013, ma mettereinsieme femminicidio, Vigili del Fuoco e province non e’stata di certo una grande idea del Governo, soprattutto allaluce dell’art.77 della Costituzione. Secondo taledisposizione, si puo’ ricorrere al decreto-legge solo ”incasi straordinari di necessita’ e di urgenza”, atteso ilbypass che questo strumento legislativo consente rispetto aimeccanismi di democrazia parlamentare.
Ciononostante, nelle Commissioni riunite si e’ registrato unottimo avvio dei lavori, con la disposizione di numerose equalificate audizioni di esperti (tra cui giuristi,associazioni, sindacati) e un nutrito calendario diadempimenti, proprio per capire di piu”’. Lo dichiara, inuna nota, il deputato del PdL Francesco Paolo Sisto,presidente della Commissione Affari costituzionali dellaCamera e relatore del provvedimento sul femminicidio.
”Le preoccupazioni? Evitare l”’obesita’ penale’dell’ordinamento, gli originalismi processuali, lefarraginosita’ amministrative e procedurali.
Per essere realmente efficaci, le norme nuove non possono cheessere sintonizzate al sistema preesistente e con essocompatibili; per raggiungere tali risultati e’ indispensabileuna riflessione, sfacciatamente giuridica e non solo di”convenienza’ politica, come spesso accaduto in questeore”, conclude Sisto.
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