Pensioni: Brunetta a Giovannini, pensioni argento? Sistema in equilibrio

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(askanews) – Roma, 3 set – ”In tema di pensioni d’oro e pensionid’argento, al buon ministro del Lavoro e delle politichesociali, Enrico Giovannini, ricordiamo quel vecchio adagiopopolare che invita a non perseguire il meglio che, a volte,puo’ essere nemico del bene”. Risponde cosi’ il capogruppoalla Camera del Pdl, Renato Brunetta, alle dichiarazioni dialcuni giornio fa del ministro del lavoro, Enrico Giovannini,il quale considerava l’ooportunita’ di invtervenire nonsolamente sulle cosiddette pensioni d’oro, che non sononumericamente rilevanti, ma anche su quelle ‘d’argento’. ”Dal punto di vista macroeconomico, il sistemapensionistico italiano, salvo qualche coda su cui si stalavorando, non solo e’ in equilibrio, ma rappresenta unadelle soluzioni piu’ avanzate rispetto ai parametrieuropei”, afferma Brunetta, secondo il quale ”qualsiasiulteriore intervento non puo’ aggirare i parametri giuridicifissati dalla recente sentenza della Corte Costituzionalesecondo cui non sono ammissibili misure che non abbiano uncontenuto universale. Che non riguardino, cioe’, l’interosistema pensionistico. Ne deriva che nessun ulteriorebalzello puo’ essere posto a carico di questa o di quellacategoria di pensionati”. ”Dati questi presupposti – aggiunge – se non vuol faredemagogia, al ministro Giovannini non resta che intestarsi iltentativo di un’ennesima riforma complessiva di tuttol’impianto. Auguri. Noi, invece, rimaniamo con i piedi perterra, pur consapevoli dei grandi squilibri sociali checaratterizzano il sistema pensionistico italiano. Ma comemisurarli? E’ maggiore il privilegio di chi gode di unapensione elevata, ma ha versato contributi per 40 anni diattivita’ lavorativa, con una speranza di vita di 20 anni,oppure il baby-pensionato, che ha versato contributi per menodi 20 anni e percepisce una pensione, seppure contenuta, chesi trascina per oltre 40 anni?”. ”Purtroppo le regoleattuariali non lasciano grande spazio alla fantasia, ne’ agliatteggiamenti caritatevoli – prosegue l’esponente del Pdl -Se il ministro vuole cimentarsi con questi problemi, siaccomodi. Ma per quanto ci riguarda non faremo sconti a formedi ingiustificata ed iniqua caccia alle streghe. Brunetta quindi conclude: ”Certamente il professorGiovannini sapra’ che tutte le pensioni in essere in Italiasono da considerarsi ”privilegiate’, in quanto la renditapensionistica e’ sempre superiore ai contributi versati. Peril principio costituzionale sopra enunciato, quindi, ogniintervento deve avere una applicazione universale. Ne derivache se si adottasse fino in fondo il metodo Giovannini, cioe’quello dell’equivalenza tra contributi versati e renditapensionistica, noi dovremmo tagliare tutte le pensioni e, congrande sorpresa, a partire da quelle di anzianita’ e daquelle sociali, che in genere hanno un livello di interventodello Stato maggiore, nonostante gli importi modesti. E’questo che il ministro vuole?”.

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