Senatori a vita: polemiche da centrodestra sulla decisione di Napolitano

GEN 7, 1309 -

(askanews) – Roma, 30 ago – Le polemiche non risparmiano la nomina da parte del Capo dello Stato di Claudio Abbado, direttore d’orchestra e musicista, Elena Cattaneo, ricercatrice sulle virtu’ delle cellule staminali, Renzo Piano, architetto famoso in tutto il mondo, e Carlo Rubbia, fisico insignito di Premio Nobel, a senatori a vita. Il presidente Giorgio Napolitano aveva tenuto a precisare in un comunicato, quasi prevenendo le obiezioni, di essere certo che i nuovi senatori daranno un contributo all’attivita’ del Parlamento ”in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte”. Nell’ultima parte del suo precedente mandato Giorgio Napolitano, con assoluto garbo istituzionale, aveva evitato di procedere a designazioni di sorta. L’aver provveduto oggi a colmare il vuoto delle personalita’ nel frattempo scomparse (da Levi Montalcini a Colombo), testimonia la pienezza di esercizio di poteri del secondo mandato presidenziale affidatogli da diverso Parlamento. Un siluro contro le nomine arriva dal leghista Roberto Calderoli, vicepresidente di Palazzo Madama: ”La scelta di nominare altri quattro senatori a vita e’ fuori luogo oltre che anacronistica visto che tutti auspicano un Senato federale”. L’esponente del Caroccio vorrebbe che fosse abolito l’articolo 59 della Costituzione, quello che da’ facolta’ al presidente della Repubblica di nominare 5 senatori a vita. Aggiunge Calderoli, per rinfocolare la polemica: ”Non vorrei mai che queste nomine possano assumere l’importanza che i senatori a vita ebbero nel sostegno del governo Prodi. Facendo due calcoli vedo nel nostro futuro con questa scelta un Letta bis con una rinnovata maggioranza”. Il richiamo di Calderoli e’ all’esecutivo guidato da Prodi dal 2006 al 2008, quando al Senato si rivelarono in alcune occasioni decisivi i voti a favore di senatori a vita come Carlo Azeglio Ciampi, Rita Levi Montalcini, Oscar Luigi Scalfaro ed Emilio Colombo. Attualmente il quadro politico e’ talmente mutato da far apparire fuorvianti e pretestuose tali analogie. Il governo delle ”larghe intese” conta su una larga maggioranza sia alla Camera, sia al Senato. Ipotesi di altre maggioranze si sono dimostrate finora effimere. Il M5S non fa altro che ripetere che non governera’ mai ne’ con il Pd, ne’ con il Pdl. In caso di crisi, la prospettiva piu’ realistica – secondo le dichiarazioni quotidiane di Pd e Pdl – resta quella delle elezioni anticipate. I nomi dei prescelti per la carica di senatore a vita sono inoltre di tale indubbio valore internazionale da rendere incomprensibili le obiezioni sul loro orientamento politico, che sicuramente avranno, ma che fa parte dei diritti di liberta’ di ognuno. E’ polemico pure Giuliano Cazzola, Scelta civica: ”Con tutto il rispetto dovuto al Capo dello Stato e alle sue prerogative e con tutto l’apprezzamento per la personalita’ dei nuovi senatori a vita, a me sembra evidente, tuttavia, che un eventuale governo Letta-bis potrebbe contare, da oggi, su quattro voti in piu’ a Palazzo Madama, dove i numeri ballano”. Secondo Elvira Savino, deputata del Pdl, il Capo dello Stato ”avrebbe potuto nominare, e gia’ da tempo, Silvio Berlusconi senatore a vita per meriti in campo sociale”. Stessa posizione di Daniela Santanche’: ”Unico che doveva essere nominato era Berlusconi”. ”Restiamo in fervida attesa di un voto determinante nel quale i cinque senatori a vita, creati da re Giorgio, saranno determinanti per la sconfitta del centrodestra e di Berlusconi”, dichiara Maurizio Bianconi, deputato del Pdl. Apprezzamenti per la decisione del Quirinale arrivano invece dal centrosinistra. ”Si tratta di persone che hanno dato grande prestigio all’Italia. La scelta e’ impeccabile e nobilita il Senato e il Parlamento con personalita’ di indiscusso valore”, dichiara Guglielmo Epifani, segretario del Pd. ”L’assemblea di Palazzo Madama e’ onorata di poter annoverare tra i propri membri personalita’ di tale rilievo”, e’ l’ opinione di Piero Grasso, presidente del Senato. Il premier Enrico Letta prova a chiudere il contenzioso: ”’In un Paese in cui l’autolesionismo la fa da padrone, da Napolitano arriva un messaggio molto forte per dire che vogliamo invertire la tendenza, investendo sui temi della ricerca. Vorrei che tutti ci rendessimo conto che e’ un grandissimo messaggio di speranza per il Paese la nomina di uomini di cultura a senatori a vita”. Argomenta il presidente Napolitano nel comunicato che ha reso pubbliche le quattro nomine: ”E’ anche per dare un segno di serena continuita’ istituzionale che ho ritenuto di dover colmare i vuoti tristemente determinatisi, nel breve giro di un anno, nelle fila dei senatori a vita di nomina presidenziale”. Da qui la considerazione finale del Capo dello Stato, che sembra non essere stata sufficiente per raggiungere il piu’ ampio consenso sulle sue scelte: ”Pur consapevole del valore di non poche altre personalita’, ritengo indubbio che tra quelle oggi nominate ve ne siano di talmente note per le loro attivita’ e i risultati conseguiti da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondate”.Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatori a vita il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia, che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale. Lo rende noto il Quirinale in un comunicato. Ecco le biografie dei quattro nuovi senatori a vita fornita dal Quirinale. Nato nel 1933, Claudio Abbado si e’ diplomato al Conservatorio di Milano e, come si legge nella biografia pubblicata dal Quirinale, ha acquisito meriti artistici nel campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica alla guida di tutte le piu’ grandi orchestre del mondo. A tali meriti si e’ congiunto l’impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica in special modo a favore delle categorie sociali tradizionalmente piu’ emarginate. Ha avuto la responsabilita’ della direzione stabile e musicale delle piu’ prestigiose Istituzioni musicali del mondo come il Teatro alla Scala e i Berliner Philharmoniker; ha ideato istituzioni per lo studio e la conoscenza della nuova musica. Si e’ in pari tempo caratterizzato per l’opera volta a valorizzare giovani talenti anche attraverso la creazione di nuove orchestre, come la European Union Youth Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, la Orchestra Mozart. Nata nel 1962, Elena Cattaneo si laurea in farmacia all’Universita’ di Milano dove successivamente consegue il dottorato e dal 2003 insegna come professore ordinario. Ha operato come ricercatrice per tre anni al MIT di Boston nel laboratorio del Prof. Ron McKay, dove ha avviato studi su cellule staminali cerebrali. Rientrata in Italia, ha fondato e dirige il Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di bioscienze dell’Universita’ di Milano, dedicandosi allo studio della Corea di Huntington. E’ stata Rappresentante Nazionale presso l’Unione Europea per la ricerca Genomica e Biotecnologica. Ha coordinato il progetto europeo NeuroStemcell e, da ottobre 2013, coordinera’ il progetto NeuroStemcellrepair nell’ambito del 7* Programma Quadro della Ricerca Europa.Nato nel 1937 Piano si laurea al Politecnico di Milano nel 1964. Vincitore, tra l’altro del Premio Pritzker (Washington), Praemium Imperiale, (Tokyo), Erasmus (Amsterdam), Leone d’Oro, (Venezia). Dal 1994 e’ Godwill Ambassador dell’Unesco per la Citta’. Ha costruito spazi pubblici per le comunita’, musei, universita’, sale per concerto, ospedali. Tra i suoi piu’ importanti progetti il Centro Culturale Georges Pompidou a Parigi, l’aeroporto Kansai in Giappone, l’auditorium Parco della Musica a Roma, il museo dell’Art Institute a Chicago, il nuovo Campus della Columbia University a New York. Nel 2004 istituisce la Fondazione Renzo Piano, con sede a Genova, organizzazione no-profit dedicata al supporto dei giovani architetti, che accoglie a ”bottega”.Nato a Gorizia nel 1934 si e’ laureato presso la Scuola Normale di Pisa e ha svolto il suo dottorato alla Columbia University. Ricercatore al CERN di Ginevra dal 1961, ne e’ stato Direttore Generale dal 1989 al 1993. Per diciotto anni ha svolto l’attivita’ di Professore di Fisica presso la Harvard University. Nel 1984 ottiene il Premio Nobel insieme a Simon van der Meer per la scoperta dei particelle W e Z, responsabili delle interazioni deboli. Membro delle piu’ prestigiose accademie scientifiche, detiene 32 lauree honoris causa. Attualmente svolge le sue attivita’ di ricerca fondamentale al CERN e ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. int/