Iva: e’ gia’ scontro Pd-Pdl. Poche risorse da dividere con Cig e stop Imu

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(askanews) – Roma, 29 ago – Ad aprire il fronte Iva, quando ancora non e’ stato completamente chiuso quello dell’Imu, e’ il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina. Sul suo blog l’esponente del Pd dichiara che l’Iva irrimediabilmente e’ destinata all’aumento previsto per l’1 ottobre, grazie alla ‘vittoria’ del Pdl sull’Imu. Una dichiarazione che, rimbalzata su agenzie e quotidiani on-line, ha inevitabilmente suscitato reazioni nel Pdl e ha portato gli esponenti del Pd, anche membri del governo, a gettare acqua sul fuoco. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, ha chiesto subito la smentita da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, seguito da un coro di preoteste da parte dei colleghi di partito. Il sottosegretario Pier Paolo Baretta (anch’egli esponente del Pd) fa sapere che il governo fara’ tutto il possibile per evitare l’aumento dell’Iva, benche’ sia ”chiaro che, piu’ passano i giorni, piu’ si riducono le risorse”. Dello stesso parere il successore di Fassina alla carica di responsabile economia del Pd, Matteo Colaninno: il partito mettera’ in campo tutte le forze necessarie perche’ l’aliquota rimanga al 21%. Si aggiungano anche le reazioni che vengono dall’esterno del governo e del Parlamento, come quella della Confcommercio, la quale stima, come effetto dell’eventuale aumento dell’Iva, un rincaro dei prezzi che va dallo 0,3% allo 0,4%, con conseguente calo dei consumi, contrazione del reddito e dell’occupazione. Al netto delle nuove polemiche tra Pd e Pdl, il governo, nel prossimo mese di settembre, si trovera’ a fronteggiare un compito che avra’ le sembianze della composizione di un puzzle. Nella Legge di stabilita’ dovranno essere individuate le coperture pari a 2,4 miliardi di euro per la soppressione della seconda rata dell’Imu, prevista nel decreto approvato ieri, ma per la quale ancora non sono state messe a disposizione le risorse che serviranno a compensare il mancato gettito. E dovra’ essere reperito il denaro per il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga (secondo la Uil ammonta a circa un miliardo, che dovrebbe sommarsi ai 500 milioni stanziati ieri). La scadenza e’ fissata per il 15 ottobre, ma, come confermato dal sottosegretario Baretta, alla Legge di stabilita’ il Mef e l’esecutivo tutto dovranno lavorare gia’ dai primi giorni di settembre, sommando quindi il compito di trovare le coperture necessarie per lo stop all’aumento dell’Iva entro il 30 dello stesso mese. Sara’ di conseguenza inevitabile che il governo dovra’ decidere quali debbano essere le priorita’. sgr/vlm