Diritti Tv: Cassazione, ”Berlusconi ideatore di meccanismi illeciti”

63 3, 1308 -

(askanews) – Roma, 29 ago – Sono state depositate in Cassazione le motivazioni della sentenza che ha reso definitiva la condanna a Silvio Berlusconi, a quattro anni, nell’ambito del processo sui diritti tv Mediaset. ”Il criterio dell’individuazione del destinatario principale dei benefici derivanti dall’illecito fornisce un risultato convergente con quello che si e’ visto essere l’esito dell’apprezzamento delle prove compiuto dai due gradi di merito: esso indica, cioe’, in Silvio Berlusconi – ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo – il soggetto che in ultima analisi, anche dopo l’assunzione della veste di azionista di maggioranza, continuava a godere della ricaduta economica del sistema praticato”, scrivono i giudici della Corte nelle 208 pagine di motivazioni della sentenza n. 35729/13. Tutti i componenti del collegio hanno firmato nell’ultima pagina delle motivazioni della sentenza in qualita’ di giudici estensori, e non solo il presidente, come consuetudine. Figurano infatti le firme di Amedeo Franco, Claudio D’Isa, Ercole Aprile, Giuseppe De Marzo, oltre a quella del presidente Antonio Esposito. I giudici inoltre sottolineano, nelle motivazioni, ”l’assoluta inverosimiglianza dell’ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi (proprio in quello che e’ il suo campo d’azione e nel contesto di un complesso meccanismo da lui stesso strutturato e consolidato) da parte dei personaggi da lui scelti e mantenuti nel corso degli anni in posizioni strategiche e nei cui confronti non risulta essere mai stata presentata denuncia alcuna”.

E’ ”una sentenza allucinante, fondata sul nulla”. Lo dichiara il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, a StudioAperto, commentando le motivazioni della condanna definitiva della Cassazione in merito al processo sui diritti tv Mediaset. ”Nella fretta di voler confermare la sentenza emessa a Milano – rincarano gli avvocati del Cavaliere, Franco Coppi, Piero Longo e Niccolo’ Ghedini – la Corte di Cassazione, con una motivazione inesistente che altro non e’ se non un collage delle precedenti decisioni, non ha, con ogni evidenza, tenuto conto alcuno delle reali risultanze probatorie e delle conclamate violazioni del diritto didifendersi provando”. ”E’ una decisione del tutto fuorviante e totalmentesconnessa dalla realta’ dei fatti – proseguono -. Trattandosi poi di una decisione della Corte di Cassazione,la sentenza e’ ancora piu’ deludente sul piano strettamente giuridico nella misura in cui non ha dato ragionevoli risposte agli argomenti proposti dalla difesa a dimostrazione della impossibilita’ di configurazione in punto di diritto del reato contestato al Presidente Berlusconi”. ”Mai il Presidente Berlusconi – spiegano i legali – ha avuto incarichi in Mediaset. Mai il Presidente Berlusconi si e’ occupato degli acquisti dei diritti televisivi. Mai il Presidente Berlusconi si e’ occupato degli organigrammi societari che fra l’altro sono continuamente cambiati nel corso degli anni. Mai il Presidente Berlusconi ha avuto alcun ruolo nelle denuncie dei redditi o nelle scelte operative in particolare quelle finanziarie. Si ricordi fra l’altro che la contestata evasione fiscale e’ pari a poco piu’ dell’1% delle imposte pagate che negli anni oggetto di contestazione hanno superato i 560 milioni di euro. Tutti i testimoni, nessuno escluso, hanno confermato tali situazioni, soprattutto dopo la discesa in politica del presidente Berlusconi nel 1994. Nessun fondo estero e’ mai stato rinvenuto, ne’ poteva esserlo perche’ mai vi e’ stato. Tutti i denari derivanti dalle plusvalenze sui diritti televisivi rimanevano in capo ad Agrama e agli altri operatori del settore e cio’ risulta dagli atti. Cosi’ come risulta che Agrama pagasse sistematicamente i dirigenti del settore acquisti dei diritti di Mediaset. Cio’ avveniva ovviamente senza che alcunche’ di cio’ fosse noto alla dirigenza o al presidente Berlusconi.Del resto se il presidente Berlusconi fosse stato socio occulto di Agrama mai avrebbe consentito che questi pagasse i dirigenti Mediaset a cui sarebbe stato sufficiente una precisa indicazione per convincerli agli acquisti”, concludono i legali.int/