P.A.: Di Primio (Anci), apprezziamo provvedimento ma resta molto da fare

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(askanews) – Roma, 28 ago – ”Apprezziamo il fatto che il Governoabbia adottato un provvedimento d’urgenza per affrontare legravi problematiche relative al lavoro pubblico”. E’ quantodichiara in una nota Umberto Di Primio, Sindaco di Chieti eDelegato Anci alle politiche del personale.

”In particolare – sottolinea – accogliamo positivamenteil recepimento di alcune delle richieste formulate dall’Ancirelative al personale impiegato nella scuola qualil’equiparazione del personale educativo e docente dellescuole gestite dai Comuni al personale statale nonche’l’esclusione dai vincoli di spesa delle Aziende speciali edelle istituzioni che gestiscono servizi scolastici e perl’infanzia; si tratta, evidentemente, di un primo passo, nonrisolutivo delle svariate problematiche ma che testimonia lapresa d’atto da parte del Governo del fatto che esiste unaparticolare specificita’ di detto personale, come piu’ volteha sottolineato l’Anci”. ”Il decreto legge approvato reca, poi, misure perl’immissione in ruolo del personale precario, consentendoalla P.A. di effettuare, per il triennio 2013-2015, concorsiinteramente riservati al personale precario con almeno treanni di anzianita’, nel limite del 50 per cento del complessodelle risorse destinabili a nuove assunzioni. Si trattadunque – evidenzia – di una misura certamente positiva il cuiimpatto effettivo, tuttavia, deve fare i conti con glistringenti vincoli in materia di assunzioni gravanti sulleamministrazioni locali”.

”Secondo i dati desumibili dal Conto Annuale per il 2011,infatti – spiega Di Primio – il numero dei cessati neiComuni, al netto delle mobilita’, e’ di circa 15.000 unita’;i vigenti limiti in materia di assunzioni a tempoindeterminato consentono di coprire il 40% del costo di talicessazioni (ossia, al massimo, 6000 unita’); di questerisorse, secondo quanto previsto dal decreto legge, solo lameta’ potrebbe essere destinata ad effettuare i concorsiinteramente riservati al personale precario”. ”Se si considerano i dati sul lavoro precario diffusiieri dal Dipartimento della Funzione Pubblica, secondo ilquale la quota preponderante dei precari farebbe capo alleRegioni ed ai Comuni (in questi ultimi si parla di circa30.000 unita’), l’ impatto concreto del decreto legge e’modesto se non si allentano, contestualmente – conclude ilDelegato Anci – i vincoli sulle assunzioni”.

red/res