Siria: Tonini (Pd), d’accordo con Bonino, non esiste soluzione militare

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(askanews) – Roma, 27 ago – ”Il Pd condivide appieno laposizione del governo italiano sulla crisi siriana espressaoggi dal ministro Bonino”. Cosi’ il vicepresidente deisenatori democratici, Giorgio Tonini, nel dibattito sulledichiarazioni della titolare della Farnesina alle commissioniEsteri di Camera e Senato. ”In particolare – ha sottolineato Tonini – condividiamoil fermo convincimento che non esista una soluzione militarealla gravissima crisi siriana, che pure ha conosciuto unanuova, terribile escalation con l’uso delle armi chimiche chenei giorni scorsi ha mietuto centinaia di vittime, compresedonne e bambini. Non esiste una soluzione militare non solo(e gia’ basterebbe) per ragioni di diritto internazionale:perche’ non appare al momento plausibile alcunaautorizzazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unitead un intervento armato. Ma anche per ragioni politiche:perche’ non e’ affatto chiaro, al momento, quale sia laposizione prevalente in seno alla opposizione al regime diAssad”. Il senatore del Pd prosegue: ”Anche gli USA sanno che ilproblema non e’ solo quello di cacciarsi dentro un’altraavventura militare. Sarebbe un’azione di forza fuori dallacopertura giuridica che sappiamo essere sempre piu’importante e decisiva per il presidente Obama, una dellecaratteristiche fondamentali che ha voluto imprimere alla suaamministrazione in questi anni. Infine, e non e’ certol’elemento meno importante, si interverrebbe senza averechiarezza sull’esito di questa avventura militare. La Sirianon e’ il Kosovo. Ci troviamo dinanzi a una situazione moltodiversa, in cui individuare un interlocutore alternativo adAssad e’ impresa pressoche’ disperata”. ”Come dimostra la parallela crisi egiziana – ha aggiuntoTonini – siamo infatti in presenza non piu’ solo di unconflitto tra mondo sunnita e mondo sciita, ma anche di unduro confronto in seno alla famiglia sunnita, nella difficilericerca di una possibile via islamica alla democrazia, alpluralismo, allo stato di diritto”. ”Su questo piano – conclude – il ruolo dell’Europa edell’Occidente, che non possono piu’ essere determinantinella definizione dell’assetto di un mondo grande, forte ericco come quello arabo-islamico possono tuttavia ancorasvolgere un ruolo importante di mediazione e di sintesi,perche’ dallo scontro tra due torti, come e’ quello oggi inatto in Egitto, possa emergere una ragione comune”. com-sgr/vlm