Pd: Boccia, mio documento vuole far convivere Letta e Renzi

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(askanews) – Roma, 24 ago – Intervistato sul Foglio.it, ilpresidente della commissione Bilancio alla Camera, FrancescoBoccia, lettiano, spiega come il premier e Renzi, qualoraBerlusconi dovesse concedere la ”grazia” al governo,potrebbero convivere insieme. ”E’ francamente penoso – afferma Boccia – vederebrillanti intelligenze in perenne attesa di qualcuno chepensi e decida al loro posto. Ed e’ ancora piu’ penosoconstatare che la loro paura contagia spesso anche gli stessileader storici per i quali ho stima. Ma anch’essi, purtroppo,guardano ai dadi della paura, alle percentuali, ai giochi dicorridoio. E invece qui il punto e’ semplice: serve un Pd conl’anima. Un Pd dove possano costruire insieme un percorsofuturo anche personalita’ e leadership che oggi sembranodistanti l’una con l’altra. Qui non si tratta di unaresponsabilita’ di Epifani, che fa molto bene il suo lavorodi raccordo da una stagione difficile al congresso. Laresponsabilita’ e’ dell’intero gruppo dirigente, mecompreso.

E non ho alcuna intenzione di sfuggire alle mieresponsabilita”’. Gia’, ma qual e’ il succo di questo documento? Cosarimprovera Boccia al Pd? E cosa servirebbe al Pd, per dirlain poche parole, per tenere insieme i Letta, i Renzi, iFassina e i D’Alema? ”Il Pd – dice ancora Boccia – dovevaessere la Terza Via italiana della sinistra dopo una storiadifficile e fatta spesso da scissioni dolorose, invece oggici ritroviamo nei consueti piccoli vicoli della politicaall’italiana che crediamo di conoscere a menadito e invecespesso non intercettiamo quello che accade li’ fuori. Perquesto si fanno i congressi, per questo si discute, perquesto ci si ascolta e rispetta reciprocamente. Credo cheEnrico Letta stia facendo un lavoro straordinario e che ilgoverno di larghe intese debba andare avanti a tempo puressendo un’anomalia in natura. Non ho bisogno di sentirmidare o non dare la carta d’identita’ di lettiano doc: conoscoEnrico da una vita e penso che sia una delle migliori personee intelligenze che l’Italia repubblicana abbia avuto nellasua storia recente, come del resto Renzi rappresenta unevidente valore aggiunto per il Pd. Credo anche che il suogoverno, quello di Enrico, non sia un fine, ma un mezzo, unmezzo unico straordinario per condurre l’Italia in un portotranquillo. E ci voleva la saggezza di un padre della patriacome Napolitano per capire che stiamo vivendo un momentostorico particolare. Purtroppo spesso in molti si dimenticanoche qui siamo nel guado di una crisi che non e’ piu’ solofinanziaria, ma di sistema, una crisi che se non gestitarischia di mandare a terra innanzi tutto i piu’ deboli,coloro, cioe’ ai quali dovremmo far riferimento ogni giorno.

Ecco. Questi problemi reali sul nostro ruolo, sulla funzionedel Pd mi hanno spinto quest’estate a buttare giu’ alcuneidee sulle quali confrontarmi con colleghi, amministratori emilitanti e in quasi tutti ho ritrovato l’entusiasmo ditornare a occuparci di cose concrete per il partito, per lasua anima. Dobbiamo costruire un Pd di governo, e un Pd chevuole governare bene oggi e’ un Pd che non puo’ perdere tempoe deve organizzarsi bene, anche sporcandosi un po’ le mani,per essere pronto a governare anche domani. E in questosenso, Matteo ed Enrico hanno la responsabilita’ storica dilavorare insieme per il bene del paese, per un’Italiariformista che nella mia visione e’ la sinistra di governoche sinora e’ puntualmente risultata assente agliappuntamenti con la storia”.

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