(askanews) – Roma, 21 ago – ”All’indomani della sentenza, tantoincredibile quanto iniqua, della Cassazione, il presidentedella Repubblica aveva ricordato la riforma della giustiziacome una fra le questioni urgenti del Parlamento e delgoverno. Per tutta risposta alle sollecitazioni delQuirinale, il confronto politico, chiamiamolo cosi’, si e’baloccato nel tiro a bersaglio contro Berlusconi. Il Pd, alcui interno militano ex pm entrati in Parlamento senzalasciare la toga all’ingresso, ha reagito con il riflessocondizionato del cane di Pavlov e l’equazione Berlusconiuguale nemico da abbattere e’ tornata a lampeggiare suimonitor”. Lo afferma Osvaldo Napoli, esponente del Pdl.
”La Giunta delle elezioni e delle immunita’ a davanti ase’ un compito preciso: applicare le leggi esistenti,assicurandosi che esse siano conformi e rispettose dellospirito della Costituzione. Applicare le leggi non e’esattamente la stessa cosa che emettere una sentenza, comeimmagina qualche commissario del Pd. Significa prendere attodella sentenza e valutarne le conseguenze sul piano deidiritti elettorali attivi e passivi del presidenteBerlusconi. Determinare le conseguenze e’ una scelta solo esquisitamente politica. Il voto della Giunta non sara’meramente applicativo della legge Severino, ma sara’ ilrisultato di una valutazione politica in ordine alle normecontenute in quella legge. Ecco perche’ un’interpretazione”punitiva” nei confronti del presidente Silvio Berlusconinon potra’ che essere considerato un atto politicamenteostile verso il leader del PdL ma, checche’ ne pensi EnricoLetta, ostile soprattutto verso il governo. Mi vadoconvincendo, pero’, che dal Pd potranno arrivare piu’ maturedeterminazioni”, conclude Napoli.
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