Governo: Quagliariello, domenica era pronto un piano per farlo cadere

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(askanews)- Roma, 6 ago – ”Ci sono tante persone nel centrosinistra, ma anche nel centrodestra, che non amano questo governo e che aspettano un nostro passo falso per farlo cadere. Infatti domenica era pronta un’operazione per decretare la fine del governo Letta. Un’operazione che non e’ andata a buon fine”. Lo ha spiegato il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, che in un’intervista al Corriere della Sera ha ribadito la propria preoccupazione per le sorti del governo: ”C’e’ il rischio che il tessuto connettivo del sistema politico si sbraghi ulteriormente. E c’e’ il rischio che il governo, che in questo momento rappresenta una barriera rispetto al caos politico-economico e istituzionale, non regga. La tentazione di sfruttare la sentenza della Cassazione per sbarazzarsi in un colpo solo di Berlusconi e del centrodestra, a sinistra puo’ sempre prevalere. Si tratterebbe di un’illusione – ha chiarito – ma anche le illusioni possono fare male”. Quanto alla posizione del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, Quagliariello ha sottolineato che ”per la sua cultura il compromesso non e’ un disvalore. Mi fido di lui perche’ un atto di pacificazione, in un momento come questo, e’ necessario per il Paese. E se non ci fosse sarebbe una sconfitta per tutti, nessuno escluso”. Sulla possibilita’ di tornare presto al voto, Quagliariello ha ricordato che ”il ricorso della Cassazione sulla legge elettorale blocca di fatto la possibilita’ di elezioni a breve. Anche per questo credo che se il centrodestra facesse cadere il governo, o si piomberebbe nel caos istituzionale o verrebbe fuori un altro governo con un’altra maggioranza che, tra l’altro, potrebbe fare una legge elettorale per spingere la tentazione di far fuori Berlusconi alle conseguenze piu’ estreme”. In questo senso, il ministro vede ”il rischio” di un governo Pd-M5s e per questo ”dico a chi sta nel Pdl che il centrodestra e’ forte quando esalta la sua vocazione maggioritaria, non quando cede alla tentazione di configurarsi come una destra identitaria”. brm/lus