Riforme: Pisicchio, Costituente sarebbe via maestra ma ddl accettabile

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(askanews) – Roma, 1 ago – ”C’e’ bisogno di mettere mano alleriforme, su questo non c’e’ dubbio. Ma come? Con qualemetodo? Io continuo a ritenere che una riforma costituzionalecosi’ impegnativa, suscettibile di ribaltare, come vienedetto, i titoli I, II, III, IV, V della Costituzione vigente,piu’ opportunamente sarebbe stata affrontata da una assembleacostituente con mandato popolare diretto”.

Lo ha affermato Pino Pisicchio intervenendo in Aula allaCamera, a nome del Centro Democratico, nella discussionegenerale sul Ddl che istituisce il Caomitato dei 42 per leriforme costituzionali.

”So di esprimere un giudizio – peraltro da me tradotto inproposte di legge costituzionale a partire dalle ultime trelegislature – che non trova una concordanza unanime. Ma al dila’ di come si potrebbe chiamare un’assemblea eletta vocata aquesto scopo, non avrei visto questo grande scandalo -hadetto Pisicchio- a ricercare un mandato popolare piuttostoche praticare le procedure dell’articolo 138, previste dalcostituente solo per interventi circoscritti e coerenti conl’intero impianto”. ”Il metodo indicato -ha affermato ancora Pisicchio- e’quello, come e’ stato chiaramente detto nelle relazioni diapertura, di devolvere a un comitato di 40 parlamentari piu’due, espressi dalle Commissioni affari costituzionali diCamera e Senato, la deliberazione del progetto di riforma chesara’ poi sottoposto all’esame e al voto del Parlamento.

L’aspetto rilevante e’ nell’accorciamento dei tempi perl’esame del progetto del comitato tra la lettura della Camerae quella del Senato. Per il resto, si potrebbe dire che ilprogetto si muove all’interno di un’idea di razionalizzazionedelle modalita’ dibattimentali, scostandosi neanche troppodalle procedure previste dall’articolo 138 (le commissionicompetenti sono le stesse, seppur ridotte nella quantita’ eriunite nell’operativita’, il dibattito nelle Auleparlamentari e’ garantito, la riduzione dei tempi tra unpassaggio e l’altro non e’ giugulatoria, e resta comunque ilverdetto popolare con il referendum”.

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