Diritti tv: domani la Cassazione, ‘giorno del giudizio’ per Berlusconi

DIC 1, 1301 -

(askanews) – Milano, 29 lug – Mediaset, ultimo atto. Il processosulla compravendita dei diritti televisivi approda inCassazione. L’udienza e’ fissata per domani, ma il conto allarovescia e’ iniziato da giorni. Per Silvio Berlusconi sara’il giorno del giudizio. Le sue parole di ieri (”Non faro’l’esule come Craxi, andro’ in carcere”), anche sesuccessivamente ritrattate, testimoniano che il clima dellavigilia e’ torrido.

Il rischio, in caso, di condanna, non e’ tanto il carcere (i4 anni si sono comunque ridotti a uno per effettodell’indulto, pena per cui Berlusconi, in quanto incensurato,beneficerebbe di misure alternative), quanto l’essere”esiliato’ dal Parlamento come conseguenza della penaaccessoria (interdizione per 5 anni dai pubblici uffici).

L’incubo di essere ‘eliminato’ dalla scena politica per viagiudiziaria potrebbe insomma diventare realta’.

Anche se – e’ bene ricordarlo – il leader del Pdl puo’sempre contare sul successivo ‘passaggio’ in giuntaautorizzazioni del Senato.

Questa, ovviamente, e’ solo un ipotesi. Perche’ non e’affatto detto che la sentenza sui diritti tv di Mediasetvenga confermata in toto dai giudici del Palazzaccio. Cosi’come non e’ scontato che tutta la partita si risolvanell’udienza del 30 giugno. Le variabili, insomma, sonoparecchie. E potrebbero far slittare il verdetto suBerlusconi di qualche mese. Anche perche’, insieme all’expremier, sul banco degli imputati ci sono altre tre persone:l’ex produttore statunitense Frank Agrama, ritenuto suo’socio occulto’, e gli ex manager Mediaset Daniele Lorenzanoe Gabriella Galetto. Da un punto di vista squisitamenteprocessuale, gli scenari sul tavolo possono ridursi a tre. Oconferma della condanna decisa nei primi 2 gradi di giudizio,o annullamento: che potrebbe essere un annullamento secco(verdetto che equivale a un assoluzione definitiva) oppureparziale. In quest’ultimo caso i giudici in Ermellino, dopoaver ravvisato un vizio procedurale o di formale nelprecedente grado di giudizio, rinvierebbero le carte in Corted’Appello ordinando un altro processo su specifici punti.

Ovviamente da celebrare davanti a collegio diverso da quellopresieduto da Alessandra Galli che si e’ gia’ espresso sulleader Pdl. Ci sono poi altre variabili legate allatempistica.

Il pool di legali di Berlusconi (composto questa volta anchedal professor Franco Coppi, un principe del forospecializzato proprio nelle udienze di Cassazione, cheaffianca gli storici Niccolo’ Ghedini e Piero Longo) potrebbearrivare a rinunciare alla prescrizione (pronta a scattarealmeno sulla presunta frode fiscale del 2002) e chiedere unrinvio. Analoga richiesta potrebbe arrivare anche i legalidegli altri 3 imputati. Una mossa che permetterebbe dirinviare la partita di qualche mese per poi giocarsela, adautunno prossimo, davanti ai giudici della Terza Sezionedella Cassazione. Ma la strategia potrebbe anche esserequella di puntare il tutto per tutto nell’udienza dimartedi’. Gli interrogativi della vigilia, insomma, non mancano.

Certo e’ che o difensori di Berlusconi hanno vagliato tuttele opzioni sul tavolo e che nelle loro scelte e’ stata tenutapresente la composizione del collegio giudicante. Presidentedella sezione feriale della Cassazione e’ Antonio Esposito:e’ stato lui a decidere di fissare a martedi’ 30 lugliol’udienza sul caso Mediaset, gettando benzina sul fuoco neldibattito politico nazionale. Nel suo curriculum figurano laconferma di condanne a personaggi eccellenti: l’exgovernatore Siciliano Toto’ Cuffaro, l’ex parlamentare PdlMassimo Maria Berruti, l’ex governatore di Bankitalia AntonioFazio. E’ stato sempre lui a firmare le ordinanze di custodiacautelare in carcere per i parlamentari Pdl Nicola Cosentinoe Sergio De Gregorio. Il relatore e’ Amedeo Franco, giudicedel collegio di Cassazione che in passato si e’ gia’ espressosu Berlusconi confermando per lui l’assoluzione nella vicendaMediatrade. Giudici a latere sono invece Claudio D’Isa,Ercole Aprile e Giuseppe De Marzo. A rappresentare lapubblica accusa sara’ invece Antonello Mura, ex consiglieredel Csm ed ex presidente di Magistratura Indipendente, lacorrente tradizionalmente piu’ moderata dell’Anm. Tocchera’ loro stabilire se davvero Berlusconi siacolpevole di una frode fiscale di oltre 7 milioni di euro.

Secondo l’impianto accusatorio, confermato fino al secondogrado di giudizio, Mediaset non comprava direttamente idiritti televisivi e cinematografici dalle majorstanunitensi. Lo faceva attraverso l’intermerdiazione didiverse societa’ off-shore (come la Century One e l’UniversalOne, solo per citarne alcune) per ”gonfiare’ il prezzo adogni passaggio della catena. Un meccanismo che avrebbepermesso a queste societa’ off-shore (tutte, secondol’accusa, riconducibili a Berlusconi) di ”fare la cresta’tra il valore iniziale e quello finale, pagato effettivamenteda Mediaset. Obiettivo: creare fondi neri all’estero efrodare il fisco italiano. Alla Suprema Corte l’arduasentenza. fcz/lus/bra