Province: Cgil e Fp, servono garanzie su servizi e occupazione

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(askanews) – Roma, 26 lug – ”Aspettiamo di leggere il testodefinitivo del provvedimento varato dal Consiglio deiministri in materia di Comuni, Province e Citta’metropolitane. Quello che girava nei giorni scorsi continuavaa mancare di garanzie sui servizi cosi’ come sull’occupazioneper i tanti lavoratori delle province e dei comuni coinvoltiin questo processo”. E’ quanto affermano in una nota ilsegretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, e ilsegretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori.

”Continuiamo a ritenere necessario – proseguono i duedirigenti sindacali – il riordino del sistema delle autonomielocali e della amministrazione centrale, non con interventiestemporanei, ma con un disegno organico che realizzi unsistema integrato di livelli istituzionali, in cui sianochiaramente definite competenze e funzioni, al fine dideterminare efficacia ed efficienza, e dove siano garantitiadeguati servizi ai cittadini, regole e occupazione stabileper il lavoro alle dipendenze delle stesse amministrazioni.

Senza di cio’ si tratterebbe non di un intervento di riforma,ma di restrizione dello spazio pubblico. Verificheremo sequesti obiettivi sono contenuti nel testo approvato ed inogni caso faremo sentire la nostra voce nelle istituzioni enel paese”.

In tema di garanzie occupazionali, aggiungono Barbi eDettori, ”dopo le rassicurazioni verbali del presidenteLetta e del ministro Delrio, ci aspettiamo puntuali garanzienormative. Cosi’ come ci aspettiamo che con la stessasollecitudine il Governo in carica dia corso alla sentenzadella Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimita’di alcuni articoli del decreto Salva Italia varato dalGoverno Monti. Si garantisca il funzionamento e l’ordinariofinanziamento – proseguono – dei servizi che le attualiProvince svolgono, superando il regime commissariale previstodagli articoli censurati dalla Consulta. La pubblicaamministrazione andrebbe riformata dal centro alla periferia,misurandosi con la gravita’ della crisi delle autonomielocali. Il Parlamento – concludono – puo’ e deve farlo.

Nessuna riforma e’ possibile con l’attuale livello diimpoverimento delle casse delle autonomie locali, ormai allostremo”. com-fch