Kyenge: Finocchiaro, ministero per l’Integrazione e’ necessario

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(askanews) – Roma, 18 lug – ”Quello che ci accingiamo a votareoggi non e’ a mio avviso un atto riparatorio o risarcitorio,ma e’ un modo per dimostrare la solidarieta’ non solo aCe’cile Kyenge come persona, cosa che abbiamo gia’ fatto, maall’importanza, alla serieta’ e alla durezza del suo lavorocome ministra dell’integrazione, un ministero di cui c’e’tanto piu’ bisogno in un momento di crisi come questo, nelquale prevale l’egoismo, si frantumano i sentimenti disolidarieta’ e comunione e in cui risorge il fantasma delcapro espiatorio. Lo facciamo non per celebrare la nostrevirtu’, ma per proseguire, migliorando, al fianco dellaministra per l’integrazione Kyenge”. Lo ha detto lasenatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente dellaCommissione Affari costituzionali nel suo intervento inaula.

”Gli attacchi che la ministra Kyenge ha ricevuto e chedefinire inaccettabili e’ un eufemismo – ha proseguitoFinocchiaro – ci dicono che quell’apriori che a parole tutticonfermano, e cioe’ che c’e’ un intento comune di combatteresempre e comunque le discriminazioni, non e’ in realta’ cosi’indiscusso nelle classi dirigenti di questo Paese. Prendiamoad esempio il capitolo dei diritti umani, la cuiproclamazione ci occupa nella ratifica di atti internazionalie impegna le cancellerie: quando scendiamo alla pratica,vistosi buchi si manifestano, sui diritti delle donne cosi’come sull’obbligo di evitare l’espulsione di una rifugiatapolitica con la sua bambina. C’e’ un evidente scarto tra cio’che diciamo e cio’ che facciamo. Noi siamo qui quindi percomprendere che quell’apriori declamato non sempre e’ carne esangue dell’agire delle classi dirigenti del Paese e perattrezzarci rispetto a questo rischio, che e’ particolarmentedifficile in tempi di crisi. Siamo in un momento in cui lepolitiche di integrazione hanno bisogno di poche declamazionie molto duro lavoro – ha concluso – e per questo abbiamovoluto manifestare la solidarieta’ alla ministra Kyenge”.

com-ceg