F35: Mauro, avanti con coerenza non esistono alternative credibili

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(askanews) – Roma, 16 lug – Lo strumento militare rappresenta”una risorsa affidabile” e ”le scelte compiute oggi sonodestinate a riflettersi nei prossimi decenni e vanno valutatecon attenzione”. Per questo ”abbiamo il dovere di andareavanti con coerenza con le nostre scelte e sostenere lanostra industria a livello tecnologico, il tutto con lagiusta attenzione ai costi”. Lo ha detto il ministro dellaDifesa, Mario Mauro nel corso della sua replica in Aula alSenato al termine della discussione generale sulle mozionirelative all’impegno italiano nel programma per gli F35.

”Se decidessimo di non farlo – ha aggiunto -comprometteremmo la nostra partecipazione alle azioniinternazionali di pace ma anche la nostra capacita’tecnologica”.

Mauro nel suo lungo intervento ha sottolineato con forzacome il programma sugli F35 sia stato ampiamente discusso esostenuto politicamente dai governi che si sono succeduti apartire dagli anni ’90 e che ”da allora lo stesso programmae’ sottoposto all’esame del Parlamento” che ha uno strettopotere di controllo. ”E’ evidente che se l’Italia ha potutosvolgere un ruolo nell’attuale quadro politico internazionalecio’ e’ dovuto alla volonta’ del Parlamento di mantenereun’adeguata dotazione militare del nostro Paese” harimarcato Mauro, ricordando come ”il governo e’ sottopostoal vincolo della costanza di fiducia da parte delParlamento”.

Il ministro ha quindi sottolineato come ”le spesemilitari in Italia dal 2003 al 2012 sono scese del 19%,registrando il maggior calo di tutti i Paesi presi in esamedalle classifiche Sipri” e che nel 2013 la flessionerispetto al 2012 sia del 7,7%, a fronte del +32% delle spesemilitari in Usa, mentre in Europa occidentale ”si registrauna modesta oscillazione dei bilanci”.

Sulle mozioni il ministro della Difesa ha espresso parerefavorevole a quella a firma di Zanda e altri, che rispecchiala maggioranza, e contrario a quelle a firma De Petris (Sel),Casson (Pd), Battista (M5S).

Mauro non ha mancato di rispondere infine ”alle molteironie fatte sui temi etici della pace e della guerra”concludendo che ”bisogna riflettere sul fatto checontribuire alla pace significa anche capire che nonintervenire ha un costo anche piu’ grande” del farlo e che”costruire la pace e’ una precisa responsabilita”’ deiPaesi democratici.

njb