Referendum: Di Pietro a Grillo, con tuo appoggio aiuti Berlusconi

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(askanews) – Roma, 12 lug – ”Caro Beppe, in questi anni moltebattaglie ci hanno accomunato e molte volte siamo scesiinsieme in piazza per difendere la Costituzione e lo Stato didiritto. Ci siamo spesso trovati uno accanto all’altro perproteggere il Paese dall’aggressione squadrista diBerlusconi. Entrambi abbiamo lottato contro molteingiustizie, abusi e contro il tentativo di alcunispregiudicati di impossessarsi delle istituzioni per piegarlea proprio uso e consumo. Entrambi siamo stati attaccati dalsistema perche’ scomodi e perche’ ci siamo sempre battuti perdifendere i diritti dei piu’ deboli, non scendendo mai acompromessi”. E’il contenuto di una lettera aperta, pubblicata sul suoblog, in cui Antonio Di Pietro si rivolge direttamente aBeppe Grillo. ”Proprio per queste ragioni – aggiunge ilpresidente onorario dell’Italia dei Valori – sono rimastostupito e amareggiato quando ho letto le tue dichiarazionid’appoggio ai referendum sulla giustizia dei radicali. Primoperche’ sono dei quesiti volti a punire quei magistrati chefanno fino in fondo il loro dovere, rischiando di bloccaretutta l’attivita’ penale in quanto prevedono laresponsabilita’ civile dei giudici, che rappresenta una verae propria punizione, visto che una sanzione disciplinare puo’essere messa in atto gia’ da subito con l’intervento del Csm.

Non a caso Berlusconi ha gia’ manifestato la volonta’ diappoggiare i referendum ed ha messo a disposizione deiradicali le sue strutture di partito su tutto il territorionazionale. Il Cavaliere, sai bene, non fa nulla a caso ed hamobilitato i suoi quadri per azzoppare l’azione dei giudici etu adesso, con il tuo sostegno, gli stai dando una mano”. ”Non puoi tuonare contro il sultano di Arcore – haaggiunto Di Pietro – colui che ha distrutto questo Paese eche lo ottiene in ostaggio da 20 anni, e poi aiutarlo nel suointento di punire i magistrati e di bloccare il sistemagiustizia. E che dire del tentativo di separare le carrieredei magistrati? La separazione delle carriere, caro Beppe,altro non e’ che l’anticamera dell’esclusionedell’obbligatorieta’ dell’azione penale, attraverso ilcontrollo dell’esecutivo sul pubblico ministero. Sarebbe unacosa gravissima perche’, in sostanza, verrebbe a mancare unodei cardini della nostra Carta costituzionale: l’autonomiadella magistratura. E’ questo che vuoi? Io non lo credo, nonci voglio credere perche’ ti ho sempre visto battagliare conme per difendere il Paese dai massoni e dai tentativi distravolgere la Costituzione per salvare Berlusconi dai suoiproblemi giudiziari. Caro Beppe, io spero che tu possaripensarci e fare marcia indietro, altrimenti dovrestispiegare a tutti i cittadini italiani che ti hanno votato e atutti coloro che credono che la giustizia sia uguale pertutti, le incomprensibili ragioni di questa tua scelta. Sperosia stato un abbaglio e che tu possa togliere al piu’ prestol’appoggio a questi referendum dei radicali sulla giustizia,che sono una manna dal cielo per il pregiudicatoBerlusconi”. ”Il Paese non si merita anche quest’ennesimaumiliazione – ha concluso Di Pietro – questa ferita dellaCarta costituzionale e questo sfregio alla giustizia”. com-min