Berlusconi: frena su crisi governo e su udienza emerge possibile rinvio

APR 1, 1296 -

(askanews) – Roma, 11 lug – Il governo va avanti, nessuna crisi. E’ questo il verdetto che esce dall’incontro di ieri sera a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e il vertice del Pdl, svolto all’indomani della decisione della Corte di Cassazione di anticipare al 30 luglio l’udienza sul processo Mediaset, che vede imputato lo stesso ex premier. Un incontro durato fino a tardi e che avrebbe dovuto definire, questa era l’intenzione dei â€falchi’ del partito, un attacco duro all’esecutivo con conseguente crisi e (Napolitano permettendo) nuove elezioni. Ma cosi’ non e’ stato. Berlusconi ha svolto il ruolo di pompiere ed ha spento, almeno per il momento, i fuochi della rivolta, invitando tutti ad un atteggiamento di basso profilo sulla giustizia e a puntare invece sui provvedimenti fiscali, a partire da Imu e Iva, per mettere sotto pressione, in difficolta’ il governo. L’intenzione di Berlusconi – almeno fino alla sentenza, che potrebbe non essere negativa e comunque arrivare anche a settembre – e’ quella di evitare rottura su questo tema, che rischierebbe di non essere compreso dalla maggioranza degli italiani. L’obiettivo sarebbe quello invece di puntare, per un eventuale rovesciamento del tavolo, alle questioni economiche e alle difficolta’ che l’esecutivo guidato da Enrico Letta incontrera’ (e sta gia’ incontrando) nella realizzazione definitiva di quanto avviato con decreto, cioe’ il superamento (ma il Pdl ne chiede sempre e solo l’abolizione) dell’imposta sugli immobili e il blocco dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. E questo e’ un quadro che si avra’ chiaro dopo l’estate. La frenata di Berlusconi nasce con ogni probabilita’ anche dall’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ieri, incontrando il presidente del Consiglio Enrico Letta, ha fatto filtrare il suo forte richiamo alla responsabilita’ di tutti gli attori politici in campo e di ritenere l’attivita’ istituzionale per nulla compromessa dalla sospensione – usuale per permettere ai partiti che ne facciano domanda di avere una pausa di riflessione oppure di svolgere i loro congressi – di mezza giornata dei lavori parlamentari. Una richiesta, questa del blocco dei lavori di Senato e Camera, avanzata dal Pdl (in origine i giorni di stop richiesti erano tre) per ragionare sul da farsi dopo l’annuncio della Cassazione e che ha fra l’altro provocato spaccature nel Pd. Ma sulla decisione del Cavaliere di evitare per il momento scontri definitivi sulla giustizia ha contribuito sicuramente anche la posizione del premier. Letta infatti -oltre a mostrarsi fiducioso e sicuro sul futuro del governo nel corso del question time alla Camera, tornato a vedere la presenza di un presidente del Consiglio dopo sei anni – ha avvertito come la corda non possa essere tirata troppo a lungo dagli alleati-avversari e che in ogni caso non tollererebbe, con inevitabili conseguenze, un ritiro sull’Aventino dei parlamentari Pdl. Il ritiro dei deputati e senatori pidiellini da tutte le attivita’ parlamentari o addirittura le loro dimissioni in massa erano infatti le opzioni piu’ forti messe sul tavolo dai duri Verdini&co. per protestare contro la presunta persecuzione giudiziaria nei confronti di Berlusconi. Certo, e’ emerso dal vertice di ieri sera, sono ipotesi che rimangono in campo nel caso di condanna ma per ora accantonate a favore di una manifestazione nazionale e del sostegno ai referendum radicali sulla giustizia. Berlusconi vuole quindi proporsi come leader politico responsabile e in grado di scindere le questioni che ha davanti: i suoi (tanti) problemi giudiziari e il sostegno al governo delle larghe intese, del quale fa parte anche il suo partito. E’ per altro un coerente comportamento con quanto detto e fatto fino ad ora – ”’nessun fallo di reazione”, ha piu’ volte ripetuto – al di la’ delle intemerate lasciate fare ai Verdini o Santanche’ di turno. Anche perche’ evidentemente i sondaggi a cui l’ex premier fa sempre riferimento indicano non essere questo il momento per una rottura e soprattutto non essere quello della giustizia un terreno vincente. Ecco allora, come si diceva, spostare tutto sul piano degli interventi economici, tema cui sono trasversalmente sensibili (a differenza della giustizia, dove la divisione tra colpevolisti e innocentisti e’ netta e va al di la’ del fatto in se’) tutti gli italiani, a prescindere dalla collocazione politica. Nel corso del vertice qualcuno ha parlato anche di grazia da chiedere al Capo dello Stato in caso di condanna ma soprattutto e’ emersa quella che sarebbe la strategia degli avvocati del premier – in questa parte finale del processo Mediaset Niccolo’ Ghedini e’ affiancato da uno dei piu’ grandi penalisti italiani, Franco Coppi – e cioe’ puntare ad una dilazione dei tempi e ad un rinvio della decisione della Cassazione, magari dopo l’estate. Questo sicuramente per dare la possibilita’ agli avvocati di presentare memorie difensive piu’ puntuali ma anche – ovviamente obiettivo non dichiarato dai legali ma ben presente nei piani di Berlusconi – per arrivare appunto a settembre e capire, se del caso, su quale tema attaccare il governo. Ieri comunque sulla questione e’ intervenuto direttamente il primo presidente della Corte Suprema di Cassazione, Giorgio Santacroce che parlando al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura non ha escluso la possibilita’ di un rinvio. ”Non c’e’ nessun accanimento – ha chiarito – il senatore Berlusconi e’ stato trattato come qualunque imputato in un processo con imminente prescrizione”, aggiungendo che ”’non c’e’ stato nessuno zelo particolare, nessun atteggiamento da Speedy Gonzales. E’ stata solo applicata la legge. I procedimenti urgenti devono andare alla sezione feriale”. Soprattutto, ha detto ancora riferendosi al termine usato dall’avvocato Coppi di fronte all’anticipo dell’udienza, ”’non c’e’ nulla di cui rimanere esterrefatti”. In ogni caso, ha spiegato Santacroce, ”nulla vieta” alla sezione feriale di piazza Cavour (dove si svolgera’ l’udienza- ndr) di ”poter stabilire che il termine di prescrizione sia invece successivo e che quindi la Corte possa, accogliendo istanze difensive, disporre un rinvio” per consentire ai legali di studiare le carte piu’ approfonditamente. fdv/mau