Riforme: saggi verso definizione di due progetti

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+++ Come nella Bicamerale scelta sara’ trasemipresidenzialismo e governo del premier +++.

(askanews) – Roma, 9 lug – La Commissione dei Saggi per leriforme ha dedicato ieri la sua riunione settimanale allaforma di governo. Era la prima riunione sull’argomento ealtre tre ne seguiranno, sempre di lunedi’.

Dal punto di vista degli orientamenti, i Saggi sono (perora) divisi a meta’: dei 24 interventi, 12 sono stati afavore del semipresidenzialismo e altrettanti 12 a sostegnodel premierato.

C’e’ comunque una parte comune condivisa, ovvero che gliarticoli della Costituzione sul governo vanno rivistiprofondamente, nel senso che piccoli ritocchi non sonosufficienti.

Gli interventi di riferimento a sostegno del premierato(ancora non si e’ entrato nello specifico di un modelloWestminster o di un cancellierato) sono stati quelli diViolante e di Luciani. Violante, in particolare, ha fattoosservare che con la scelta del governo del premier il lavorodi riforma sarebbe piu’ snello: si dovrebbero modificare menoarticoli (rispetto al semipresidenzialismo) non dovendosiriscrivere ad esempio gli articoli riguardanti il Presidentedella Repubblica.

I sostenitori del semipresidenzialismo (gli interventiprincipali sono stati quelli dei costituzionalisti AugustoBarbera e Stefano Ceccanti, ma anche quello in forma scrittadi Panebianco) hanno fatto osservare che questo modello sitrascina in modo naturale la legge elettorale a doppio turnodi collegio, come quella in vigore in Francia, e intornoall’elezione del presidente risolve il problema delladefinizione della maggioranza politica. Quello francese, hanno sottolineato i sostenitori, e’l’unico modello che porta sicuramente alla definizione di unamaggioranza. Tutti gli altri sono probabilemnte, come si e’visto in Germania e come e’ avvenuto anche in Gran Bretagnadove si e’ affermata una maggioranza di coalizione,nonostante il maggioritario.

Il confronto – molto sereno, con attenzione reciproca alleragioni esposte – ha messo in luce come il vero nodo darisolvere sia quello della frammentazione politica. Ladiscussione, quindi, si svolge sugli strumenti, sul comesciogliere il nodo, evitando la frammentazione.

Una parte, i semipresidenzialisti, punta in un certo sensoa risolvere il problema ”prima” con un sistema che di perse’ esprime una maggioranza politica. I sostenitori delpremierato puntano sul ”dopo” con la formazionme di unamaggioranza che esprime e appoggia il premier.

Le due impostazioni, secondo un orientamento generale,dovrebbero essere formalizzate in due proposte, due testi diriforma. Una – come avvenne nella bicamerale – per ilsemipresidenzialismo e l’altra per un premierato (piu’ o menoforte e questo dipendera’ dal potere o meno di scioglimentodel Parlamento da parte del premier). Stara’ alla politica, nello specifico al Comitato dei 42,fare la scelta e passarla poi all’esame delle Camere. min/sam/