Riforme: Quagliariello, saggi divisi su due opzioni per forma governo

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(askanews) – Roma, 8 lug – ”Oggi si e’ iniziato discutere diforma di governo, un tema particolarmente atteso. La riunionee’ stata caratterizzata dall’emergere di una diagnosilargamente condivisa sui problemi che rendono debole ebisognosa di riforma la nostra attuale forma di governo”. Adirlo e’ stato il ministro per le Riforme, GaetanoQuagliariello, al termine della riunione dei saggi. Due, hariferito Quagliariello, gli aspetti di maggiore criticita’individuati, ovvero ”la crisi del sistema dei partiti e ladebolezza decisionale delle nostre istituzioni. Due elementiche sono stati evidenziati in tutti gli interventi. Peralcuni – ha spiegato – la crisi dei partiti ha una suaautonomia rispetto alla crisi delle istituzioni e dunque none’ possibile intervenire sulle istituzioni per riformarepartiti. Per altri, facendo leva sulle istituzioni e’possibile rafforzare anche i partiti, ovviamente diversi daquello che abbiamo conosciuto”.

Il ministro ha poi sottolineato come siano tre le opzionidi riforma al vaglio del tavolo. La prima (relativa comunquea piccole modifiche e quindi marginale rispetto alle altredue) e’ sostenuta da chi ”ritiene che non sia da cambiarel’attuale forma di governo ma che invece il difetto sia nellapolitica e negli interpreti”. La seconda opzione vuole ”larazionalizzazione dell’attuale schema parlamentare attraversoil rafforzamento dei poteri dell’esecutivo e del premier”.

Infine, a sostenere la terza opzione coloro che vogliono”passare ad un sistema che preveda l’elezione diretta delpremier: il sistema piu’ prossimo e’ quello della quintaRepubblica francese. Un modello da adattare e non daimportare direttamente”. Quagliariello ha poi spiegato chequeste ultime due possibilita’ sono quelle su cui si e”’divisa equamente” la maggioranza dei saggi.

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