Crisi: Brunetta, Colaninno non capito proposta dismissioni. Se la studi

GIU 7, 1295 -

(askanews) – Roma, 8 lug – ”Nessuna svendita e nessuna perditadi valore. La nostra proposta poggia su basi solide.

L’onorevole Colaninno se la studi. E se ne faccia unaragione”. Cosi’ Renato Brunetta, capogruppo del Pdl allaCamera, commenta in una nota le critiche fatte dalresponsabile delle politiche economiche del Pd alla propostaavanzata dal Pdl sulle dismissioni.

Colaninno, rileva Brunetta, ”probabilmente non ha lettocon attenzione, prima di commentarla sul Corriere della Seradi oggi, la proposta di ‘Attacco al debito pubblico’, gia’lanciata dal PdL un anno fa, pubblicata su Il Sole 24 Ore del10 agosto 2012. Ecco, gliene inviamo una copia, cosi’ puo’constatare che non si pone alcuno dei problemi che luisolleva. Innanzitutto – continua Brunetta – l’onorevoleColaninno ignora la composizione dei 400 miliardi in 5 anni,cifra che definisce ‘miracolistica’: 100 derivano dallavendita di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno (circa 1punto di Pil ogni anno); 40-50 miliardi (circa 2,5 punti diPil) derivano dalla costituzione e cessione di societa’ perle concessioni demaniali; 25-35 miliardi (circa 1,5 punti diPil) derivano dalla tassazione ordinaria delle attivita’finanziarie detenute in Svizzera (5-7 miliardi l’anno); irestanti 215-235 miliardi dal conferimento in una societa’ didiritto privato di nuova costituzione di una porzione di benipatrimoniali e diritti dello Stato, a livello centrale eperiferico, disponibili e non strategici (nessun pericolo peri gioielli di famiglia, quindi). Con riferimento aquest’ultimo punto, la proposta del Pdl prevede che lasocieta’ conferitaria individui dei ‘lotti’ di beni e diritticonferiti, a fronte dei quali emettere obbligazionigarantite. Da questo momento in poi – dice ancora l’exministro – a ognuno il suo ruolo: lo Stato incassa ilcorrispettivo e lo porta direttamente a riduzione del debitopubblico e la societa’ procede alla valorizzazione edincremento della redditivita’ dei beni e diritti conferiti,in modo da accrescerne il prezzo di mercato. Solo allascadenza dei singoli lotti del prestito obbligazionario (5-10anni), e a valore aumentato, i beni e diritti costituenti illotto di riferimento saranno alienati”.

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