Ior: conclusione indagine, Istituto utilizzato per riciclare denaro

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(askanews) – Roma, 6 lug – Lo Ior poteva essere facilmenteutilizzato per riciclare denaro sporco. E’ questa laconclusione alla quale sono giunti dopo trenta mesi diindagine la Procura e il Nucleo valutario della Guardia diFinanza. I magistrati, nel provvedimento trasmesso al giudiceanticipato da Corriere della Sera e Repubblica, parlano di”elevato rischio che il modo di procedere dello Ior – che hapreteso di agire senza specificazione dei suoi clientieffettivi – possa essere stato utilizzato come schermo daparte dei suoi correntisti per mascherare operazioniillecite”. Un rischio – insistono i pm – che puo’ diventare”regola”, ”grazie al concorso di tre circostanze: l’azionedi correntisti Ior compiacenti o strumentalizzati che siprestano a far utilizzare il loro conto per operazioni diriciclaggio; le carenze di adeguate verifiche della clientelaall’interno dello Ior; il mancato o carente rispetto degliobblighi di verifica rafforzata da parte degli enti creditiziitaliani che intrattengono rapporti con lo Ior”.

Gli inquirenti, che hanno chiesto di archiviare laposizione dell’ex presidente dell’Istituto, Ettore GottiTedeschi, hanno indagato su un trasferimento di 23 milioni dieuro fatto dallo Ior al Credito Artigiano nel settembre del2010: venti milioni furono versati alla Banca del Fucino egli altri tre alla Jp Morgano di Francoforte. Iltrasferimento e’ stato firmato dall’allora direttore generaledello Ior, Paolo Cipriani e dal suo vice Massimo Tulli, chehanno rassegnato le loro dimissioni in settimana e sui qualisi sono concentrate le accuse dei magistrati. Sottolineando che ”lo Ior puo’ facilmente diventare uncanale per il riciclaggio di denaro provento di reato”, gliinquirenti hanno anche smentito le affermazioni dello Ior,secondo le quali i correntisti dell’istituto sarebbero solopreti e congregazioni religiose. In realta’, si legge ancoranel documento, ci sono anche ”soggetti privati che, invirtu’ di un particolare rapporto con la Santa Sede, hannoottenuto di poter effettuare depositi e aprire conti pressodi esso”. Secondo La Repubblica, Cipriani e Tulli sarebbero accusatianche di un’altra decina di piccole transazioni alla JPMorgan con altrettanti capi di imputazione. Ciascuna,infatti, riproporrebbe il medesimo schema: su un conto di”corrispondenza”, il correntista Ior di turno (normalmenteuno sconosciuto prelato, un suo parente, ovvero un ente o lostesso Istituto) dispone bonifici per somme di cui non siconoscono ne’ la provenienza ne’ i reali beneficiari.

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