Province: Saitta, inaccettabile ddl costituzionale solo su abolizione

GIU 8, 1294 -

(askanews) – Roma, 4 lug – ”La sentenza della CorteCostituzionale restituisce dignita’ ad una istituzione e atutti coloro che in questa istituzione ogni giorno lavoranoper garantire servizi e diritti ai cittadini. In un Paesenormale, dopo questa sentenza, si dovrebbero abbandonaretutti i toni demagogici e qualunquisti che hannocaratterizzato fino ad oggi il dibattito sulle Province.

Invece continuiamo a dovere sentire dichiarazioni di questotono da uomini di Stato, che conoscono la pubblicaamministrazione”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi,Antonio Saitta, commentando la notizia di un imminentedisegno di legge costituzionale solo sulle Province. ”Sesceglie questa strada – sottolinea Saitta – il Governodimostra che ancora una volta non si ha alcuna intenzione diriformare davvero il Paese, ma che si cerca solo un caproespiatorio per zittire i cittadini che chiedono, giustamente,un cambiamento profondo. Questo annuncio della definizione diun disegno di legge costituzionale solo sulle Province e’gravissimo, una risposta rabbiosa contro un giudizio tecnicodella Corte che non ha salvato le Province, ma ha dichiaratoincostituzionali norme che lo erano palesemente e a detta ditutti. Adesso, invece di invertire la rotta e di riprendereuna dialettica seria, serrata, all’insegna dellacollaborazione e la cooperazione tra tutte le istituzioni perdefinire una vera riforma di tutte le istituzioni, dalParlamento alle Regioni alle Province ai Comuni, il Governotorna a proporre l’ennesimo provvedimento buono solo perconquistarsi le pagine dei giornali. E il dimezzamento deiparlamentari quando si fara’? E quando si rivedranno glisprechi causati dal sovrapporsi delle competenze tra Stato eRegioni che hanno fatto lievitare la spesa pubblica in questi10 anni? Non servono interventi contro le istituzioni delPaese – conclude Saitta – servono norme capaci di rilanciaree migliorare proprio quelle istituzioni. Da un Governopolitico ci aspettiamo questo”.

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