Fisco: Legambiente, modificare Tares. Chi sporca di piu’ paghi di piu’

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(askanews) – Roma, 3 lug – E’ iniziata la raccolta firme per lapetizione popolare ”Chi inquina paga, chi produce menorifiuti deve risparmiare” promossa – spiega una nota – daLegambiente, nell’ambito della sua campagna Italia rifiutifree. Chi produce meno rifiuti – e’ la proposta di Legambiente -dovrebbe essere premiato, mentre la Tares, la nuova tassa suirifiuti rischia, al contrario, di aggravare ulteriormente ilpeso fiscale sugli italiani in maniera ingiusta. La petizione – indirizzata al presidente del consiglio deiministri Enrico Letta e ai ministri dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare Andrea Orlando edell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni – chiede algoverno di rivedere questo tributo in maniera tale darispettare il principio europeo ”chi inquina paga”,calcolandolo solo sulla effettiva produzione di rifiutiindifferenziati e consentendo cosi’ alle utenze piu’ virtuosedi pagare di meno. I primi firmatari della petizione sono Vittorio CogliatiDezza, presidente nazionale di Legambiente, Mario Tozzi,divulgatore scientifico, Luca Mercalli, presidente dellaSocieta’ Meteorologica Italiana, Cristina Gabetti, curatricedella rubrica Occhio allo Spreco della trasmissione Strisciala Notizia, Enzo Favoino, Scuola agraria del Parco di Monza,Roberto Cavallo, presidente dell’Associazione Internazionaleper la Comunicazione Ambientale, e Walter Ganapini,ambientalista.

In Italia – prosegue il testo della petizione che puo’essere firmata anche online sul sito di Legambiente – lagestione dei rifiuti sta vivendo una fase di grandeevoluzione. Sono oltre 1300 i Comuni che in tutto il Paesesuperano l’obiettivo di legge del 65% di raccoltadifferenziata mentre si stanno diffondendo le buone pratichelocali e sono sempre piu’ numerosi gli impianti diriciclaggio. Ma – evidenziano gli ambientalisti – in piu’ di 7milacomuni italiani l’ammontare della tassa non e’ determinatosecondo la quantita’ di rifiuti prodotti, mentre solo alcunecentinaia di enti locali fanno pagare in base alle quantita’effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale. Oggi e’ possibile affrontare in concreto la sfida dellariduzione, come e’ riuscita a fare ad esempio la Germania,utilizzando un’equa leva economica, introducendo un criteriodi giustizia e sostenibilita’ ambientale e alleggerendo lapressione fiscale sui piu’ virtuosi. Solo in questo modo -conclude Legambiente – si contribuira’ davvero a liberarel’Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostroPaese a pieno titolo in quella ”societa’ europea delriciclaggio” alla base nella nuova direttiva europea. com-stt/rus