Caso Ruby: Mora, e’ vero, ad Arcore abuso di potere, dismisura e degrado

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(askanews) – Milano, 28 giu – Mea culpa di Lele Mora nell’auladel processo Ruby bis che lo vede imputato insieme a EmilioFede e Nicole Minetti con le accuse di induzione efavoreggiamento della prostituzione anche minorile. L’exagente dei vip ha reso una serie di dichiarazioni spontaneeprima dell’intervento in aula dei suoi avvocati per l’arringadifensiva. E ha chiarito di condividere le parole scelte daun quotidiano per stigmatizzare le vicende del caso Ruby:”Su un importante quotidiano ho letto tre parole chedescrivono questa vicenda: dismisura, abuso di potere edegrado. E’ vero – ha ammesso – e’ stato cosi”’.

Da Mora sono arrivate diverse ammissioni: ”E’ vero cheandavo alle cene con Fede, e’ vero che ho accompagnato adArcore alcune ragazze ma non le ho mai volute condizionare ede’ vero che ho avuto tramite Fede un prestito dall’onorevoleBerlscuoni”. Una somma, ha tenuto a sottolineare Mora, ”chenella sua interezza probabilmente mi avrebbe dato lapossibilita’ di salvare la mia societa’ dal fallimento”.

Tuttavia Mora si e’ definito ”passivo concorrente dellasituazione”. Poi la presa di distanza: ”Oggi – ha messo inchiaro – non voglio piu’ mangiare cibo avariato”. Nessunavalutazione sul merito delle accuse che gli sono contestate:”Non voglio entrare nel merito dei fatti, lascio ai mieidifensori il compito di chiarire le mie ragioni sulla basedelle prove”. Infine Mora ha precisato: ”So che l’ignoranzadella legge non perdona, ma posso dire di non aver mai volutocondizionare la volonta’ di queste ragazze. Non ho maigiudicato il loro comportamente ne’ l’ho mai inquadrato comeprostituzione”. fcz/did/bra