Senato: spese ridotte del 75% per stampa documenti, 2 mln di risparmio

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(askanews) – Roma, 21 giu – Un taglio della spesa rispetto al2010 del 75 per cento, pari a 2,1 milioni, attraverso unadrastica riduzione delle pagine stampate, grazie al maggioresfruttamento del supporto informatico e alla produzione ”ondemand”. E’ il risultato della decisione adottata oggi dalCollegio dei Senatori Questori che hanno aggiudicatol’appalto per lo svolgimento del servizio di ”centroriproduzione digitale” per il Senato della Repubblica, aconclusione delle procedure previste dal bando di gara. Il processo di dematerializzazione degli atti compie cosi’un ulteriore passo avanti. Gia’ nel corso del 2012 – informauna nota dei questori del Senato – e’ sensibilmente diminuitoil numero di documenti su carta. La rassegna stampa, adesempio, e’ disponibile solo online, agli utenti della reteintranet. Il nuovo ”centro di riproduzione digitale” – cheunificher a’ gli attuali processi di stampa, comprese lefotocopiatrici a disposizione di uffici e Gruppi -comportera’ una riduzione delle pagine stampate all’anno da80 a 20 milioni, con il conseguente risparmio sulle spese. Il supporto cartaceo non sara’ abolito, ma fortementecircoscritto alle specifiche esigenze del lavoroparlamentare, che lo vede tutt’ora indispensabile, adesempio, sui testi normativi in esame e sugli emendamenti.

Cambia pero’ radicalmente l’impostazione di fondo: la stampadi atti e documentazione non avverra’ piu’ in base a tiraturepredeterminate, ma in base alle esigenze che emergono divolta in volta, cioe’ ”on demand”. Le spese per la stampa passano cosi’ da 2,8 milioni dieuro all’anno a 700 mila. Parallelamente prosegue l’impegno in campo informatico perrendere sempre piu’ rapido e semplice l’accesso e laconsultazione online degli atti. I tre senatori questori, Antonio De Poli, Laura Bottici eLucio Malan sottolineano che ”si e’ riusciti ad a ridurredrasticamente le spese senza diminuire l’efficienza delservizio per l’attivita’ legislativa, ma anzi rendendolo piu’adeguato alle esigenze del lavoro svolto in Senato”.

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