Google: Garanti Ue, occhiali ‘Glass’ rispettino privacy cittadini

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(askanews) – Roma, 18 giu – Quali informazioni raccoglie Googleattraverso i ”Glass”, i famosi occhiali a realta’aumentata? Con chi le condivide? Come intende utilizzarle?Come viene garantito il rispetto delle legislazioni sullaprivacy? Come pensa Google di risolvere il problematicoaspetto della raccolta di informazioni di persone che, a loroinsaputa, vengono ”riprese” e ”registrate” tramite iGlass? Sono solo alcune delle questioni che le Autorita’ diprotezione dati di diversi continenti riunite nel Gpen(Global Privacy Enforcement Network), hanno messo nero subianco in una lettera inviata alla multinazionalecaliforniana sullo sviluppo di Google Glass, una tecnologiain via di sperimentazione legata all’elaborazioneelettronica dei dati, indossabile sotto forma di occhiali,che comprende una microcamera, un microfono ed un dispositivoGps con accesso ad Internet. Le autorita’ per la privacy, tra le quali il Garanteitaliano, hanno espresso ”preoccupazione riguardoall’impatto privacy che puo’ derivare dall’uso dei GoogleGlass e forti timori sul possibile futuro uso di sistemi di”riconoscimento facciale”.

Le Autorita’ hanno quindi chiesto alla societa’ ”unsollecito riscontro sulle implicazioni privacy legate allosviluppo di questa nuova tecnologia e sulle misure cheintende prendere per garantire il rispetto della vita privatain tutti i Paesi del mondo”. Google e’ stata invitata ad un confronto, attraversoincontri e dimostrazioni pratiche sull’uso dei”super-occhiali”. Nonostante l’esigenza piu’ volteaffermata che la privacy ”sia parte integrante dellaprogettazione di ogni prodotto e servizio prima del lancio,nessuna Autorita’ di protezione dati e’ stata sentita dallamultinazionale e le uniche informazioni di cui dispongono iGaranti, derivano in gran parte dai media o dallapubblicizzazione del dispositivo ”ad opera della stessaGoogle. ”Le nuove tecnologie sono state sempre connotate dalbinomio ”opportunita’- rischi” – afferma Antonello Soro,presidente del Garante privacy – ma certo i Google Glasslasciano prevedere grandi pericoli per la vita privata.

Chiunque finisse nel raggio visivo di chi indossa questiocchiali – continua Soro – potrebbe, a quanto e’ dato sapere,venire fotografato, filmato, riconosciuto e, una volta avutoaccesso ai suoi dati sparsi sul web, individuato nei suoigusti, nelle sue opinioni, nelle sue scelte di vita. La suavita gli verrebbe in qualche modo sottratta per finire nellemicro memorie degli occhiali o rilanciata in rete. Ci sonogia’ norme che vietano la messa on line di dati personalisenza il consenso degli interessati. Ma di fronte a questistrumenti le leggi non bastano: serve un salto diconsapevolezza da parte di fornitori i servizi Internet,degli sviluppatori di software, e degli utenti. E’indispensabile ormai riuscire a promuovere a livello globaleun uso etico delle nuove tecnologie”.

com/rus